
Parole e musica per ricordare. Letture dal verbale di Wandsee conferenza che scatenò la Shoah
Domani alle 9.30 il liceo classico Leopardi di Aulla celebra la “Giornata della Memoria“ con una cerimonia aperta da un evento musicale, prodotto da Margherita Martinelli, classe 2° pianoforte: E. Satie, Gymnopedie; quindi “Gli occhi nelle lacrime“ di Susanna Baldi con la lettura da parte dell’autrice e di Beatrice Bertei, classe 4°. Il primo intermezzo musicale sarà a cura di Enrico Ernesto Ghelfi e Anna Fontanini classe 4°: Bach, Aria sulla 4^ corda. In questa fase, gli interventi saranno di Chiara Diaconita, classe 3°, Anja Crocetti, Melisssa Sarti, Mariasole Bracci, Alice Rinaldi e Sebastiano Maria Rustighi, classe 5°. Il secondo intermezzo musicale è a cura di Anja Crocetti con la “Barcarola Veneziana“ di Mendelssohn. Un momento significativo dal punto di vista emotivo sarà quando Giorgia Baldassarre, Elisa Pirro e Giovanni Pedrelli leggeranno “Il Verbale della Conferenza di Wandsee“. E’ l’incontro avvenuto a Villa Marlier il 20 Gennaio del 1942 al lago Grosser Wansee a sud di Berlino, dove partecipò Adolf Hitler di persona assieme a Reinhard Heydrich, capo dell’allora polizia segreta, soprannominato il “Boia di Praga“, con un’altra dozzina di alti funzionari del regime. La conferenza di Wandsee, fu il tragico appuntamento destinato a restare per sempre nella storia dell’umanità: in quell’occasione Hitler prese la decisione di deportare, seduta stante, tutti gli ebrei presenti nei territori occupati dal Reich e di progettare la loro eliminazione fisica. La conferenza di Wandsee rappresenta l’atto fondamentale che dette inizio a quella che i gerarchi nazisti, chiamavano “Soluzione finale“, ovvero lo sterminio degli ebrei.
L’evento terminerà con “La Memoria che cura“, con l’intervento della psicoterapeuta Susanna Baldi e l’explicit musicale di Margherita Martinelli, classe 2° con “Pavane pour une enfante defunte“ di Ravel. Un vasto programma, in ossequio alla celebre frase di Primo Levi che ben riassume la tragedia dell’Olocausto: “Se capire è impossibile, conoscere è necessario“.
Roberto Oligeri