
di Cristina Lorenzi
Ci si avvicina all’esame di maturità. La prova finale ai tempi della pandemia, un modo per uscirne più maturi. Lo sostiene lo psicologo e psicoterapeuta Vittorio Arcolini che apre una riflessione sul tema dela pandemia, dell’esame di maturità e dei cambiamenti che sono avvenuti in noi e soprattutto sui giovani in questi mesi.
"La pandemia – sostiene Arcolini – richiede scelte e cambiamenti. Non si può non cambiare. Non è la più forte delle speci che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti. Così sosteneva Darwin e la frase celebre impone necessariamente riflessioni".
Cosa ha significato per gli esseri umani il periodo di pandemia?
"La pandemia ha segnato nell’animo di tutti gli individui che abitano la terra, qualsiasi sia la loro etnia, il loro status sociale, culturale o religioso, ferite dolorose o segni di sofferenza. Si può dire che per tutti, il mondo è cambiato. Diverso è l’oggi da ieri".
Ne usciremo diversi anche noi?
"Sarebbe un errore, quando si concluderà questo periodo, fingere che non ci sia stato. La pandemia ha mandato al collasso i sistemi sanitari, diffuso il panico in persone e famiglie, alterato gli scambi fisici tra le persone. Ha sconvolto gli equilibri economici e la vita di innumerevoli donne e uomini, spesso i più deboli della scala sociale. L’illusoria sicurezza dell’integrità fisica e mentale è svanita. Nei mass media, nei social, nell’editoria ormai prendono campo quesiti e interrogativi sul mondo che sarà, sul futuro dopo virus, sul futuro che sogniamo".
Si dice che ne usciremo tutti più buoni...
" Eventi del genere non ci migliorano o peggiorano. Ci cambiano. Possiamo essere artefici dei cambiamenti o subirli passivamente. Una questione di maturità. Il virus colpisce la dimensione materiale della vita in tutte le declinazioni del limite e della finitezza fino all’estremo della morte. Ma non imprigiona la nostra anima, la mente e la volontà di scelte. Prima o poi finirà, come sono finite tutte quelle del passato. E’ doveroso pensare a una “proattività creativa”: idealmente per tutti, concretamente per le nuove generazioni che si apprestano a sostenere prove d’esame di una nuova e diversa maturità. Chiediamoci che cosa possiamo apprendere e imparare da ciò che sta succedendo. Quali opportunità apre questa crisi che richiama il concetto di “resilienza” e come identificare spazi di crescita umana, psicologica, sociale e spirituale. L’esperienza ci insegna che tutte le crisi, tutte le catastrofi che sconvolgono l’ordine costituito, possono far emergere aperture e prospettive diverse, migliorative di precedenti assetti".
Come si può cogliere l’opportunità?
"Questa pandemia è un’esperienza disastrosa, ma anche un’opportunità che fa maturare per ripensare al senso di molti aspetti della vita. Un esame di maturità collettiva, giovani e meno giovani, per uscirne possibilmente tutti più maturi".