
Michele Folloni segretario di Cisl
Massese, 52 anni, una lunga storia sindacale alle spalle. Un percorso cominciato in fabbrica, alla Eaton. Michele Folloni, prima segretario provinciale, poi di area vasta Toscana Nord e infine regionale della Fim, da aprile è stato eletto vertice della Cisl Toscana Nord. Un territorio che ha un menù di tematiche complesso: sanità, industria, porto, marmo. Parte dalla sicurezza sul lavoro Folloni e parla di di un diritto fondamentale. "Occorre investire in formazione continua – spiega la sua ricetta per il futuro – , prevenzione e controlli capillari. È necessario valorizzare il ruolo dei rappresentanti della sicurezza, rafforzare la rete ispettiva, e pretendere che anche negli appalti si garantiscano pienamente le condizioni di sicurezza. La cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro non può essere vista come un costo, ma come il presupposto di ogni attività produttiva. I recenti accadimenti, l’ennesima morte in cava, fotografano drammi che da noi accadono, nel marmo, come in nessun altro posto. L’impegno, l’attenzione e la responsabilità delle aziende deve essere ai massimi livelli, non come quelli attuali.
Sul marmo siamo davanti a una questione che si trascina da anni. La Legge Regionale 35 del 2015 prevede un modello di concertazione su più livelli – regionale, locale, comunale. Nella realtà il quadro è un altro. Gli industriali hanno ottenuto concessioni che consentono loro di escavare fino al 2042. Ma alla comunità, in cambio, è arrivato poco o nulla. E non parliamo solo dei tributi che, con molta probabilità, non tutti pagano. Parliamo di ricorsi giudiziari a pioggia, di una filiera che non si vede, di un tessuto produttivo che si sta consumando, come le nostre montagne, beni non ripetibili. Gli occupati nel settore calano e continueranno a calare, quando i lavoratori nati negli anni ’60 andranno in pensione. Chi prenderà il loro posto? Chi trasmetterà le competenze necessarie? Quale futuro si sta costruendo? Così non va: signori delle imprese, è ora di cambiare passo. Occorre restituire al territorio, a cominciare dall’articolo 21".
Folloni poi illustra la sua visione di sanità: "Il territorio, da anni, vive una situazione sanitaria fragile. Dopo la nascita del Noa, gli impegni assunti per garantire servizi a Carrara e in Lunigiana vanno rispettati, senza deroghe. Le recenti vicende legate alla questione ’Monterosso’ sono state affrontate ai tavoli sanitari congiunti tra Asl e Comuni, soprattutto quello di Carrara, ma anche di Massa. Alcune risposte sono arrivate – le cure intermedie spostate a Fossone, i container utilizzati per le visite mediche – ma sono soluzioni provvisorie. E provvisorie da troppo tempo. Il monoblocco è agibile solo in parte: piano terra ed ex pronto soccorso. E sul resto? Nessuna certezza. La nuova palazzina prevista nel parcheggio lato Massa deve partire subito. Senza ritardi. Ma, soprattutto, quello che non possiamo più accettare è il tema delle ancora troppo lunghe liste d’attesa e della differenza nella offerta sanitaria tra ambiti territoriali di una stessa azienda di area vasta. Perché un cittadino della nostra provincia deve ricevere un trattamento per le sue esigenze di salute, diverso rispetto a uno di Pisa o Livorno? Queste diseguaglianze non sono accettabili, gridano vendetta. Va detto e ribadito in maniera chiara e netta".