
Il. Centro di accoglienza straordinaria in Borgo Santissima Annunziata
Sono al momento 17 i migranti ospitati nell’edificio indicato dalla Prefettura come Centro di accoglienza straordinaria in Borgo Santissima Annunziata, ma potrebbero salire sino a quota 25, fissata preventivamente dalla Prefettura. La disponibilità dell’immobile era arrivata nell’ambito della procedura di gara per l’affidamento dei servivi nelle strutture di accoglienza da parte della società Dea di Monsummano Terme.
Anche se, secondo un verbale del sopralluogo stilato nel marzo scorso dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana nord ovest, area funzionale Igiene pubblica, lo stabile costituito da tre piani, uno seminterrato, un piano terra e un primo piano, potrebbe ospitarne sino a 27. Il sindaco di Pontremoli Jacopo Ferri aveva contestato subito le valutazioni dell’Asl eccependo che non potevano essere utilizzati a fini abitativi né il piano terra né il seminterrato, viste le loro destinazioni d’uso non residenziale risultanti agli atti dell’ufficio di edilizia privata del Comune di Pontremoli. Quindi veniva chiesto di abbassare il numero degli ospiti previsti. Il Comune aveva ribadito questa posizione anche dopo un secondo sopralluogo congiunto con rappresentanti della Prefettura e dalla società Dea nell’edificio svoltosi il 31 marzo scorso al termine del quale però per la Prefettura il numero adeguato era 25.
Successivamente per sopraggiunte condizioni di necessità e urgenza, la Prefettura ha provveduto unilateralmente a trasferire subito 17 migranti in attesa di definire la vertenza col Comune e in vista di un altro sopralluogo, alla presenza della parti, che si è svolto ieri mattina. Nello stesso tempo è stato ricordato al Comune che la verifica dell’idoneità dell’edificio è di esclusiva competenza e insindacabile giudizio della Prefettura. Le riserve espresse dal sindaco di Pontremoli circa la sussistenza dei requisiti strutturali con particolare riferimento alla copertura e di sicurezza dell’edificio sono contrastate da due relazioni a firma di tecnici della società Dea, che attesterebbero l’esecuzione di interventi manutentivi e migliorativi nonché l’assenza di pericoli relativamente alle condizioni strutturali. Restano da definire le carenze della destinazione d’uso residenziale del piano terreno che, essendo incontestabili, presumibilmente bloccheranno la capienza della struttura ai 17 ospiti attualmente presenti.
Natalino Benacci