No vax, 1400 irriducibili Giro di vite sui sanitari

Stanno partendo dall’Asl nord ovest le lettere di sospensione per il personale . Chi non si mette in regola con l’obbligo vaccinale starà a casa senza stipendio

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di Cristina Lorenzi

Giro di vite e controlli serrati sui medici no vax: i sanitari che non si vaccinano saranno sospesi e rimarranno a casa senza stipendio. Stanno partendo in questi giorni dall’Asl nord ovest le lettere di diffida agli operatori sanitari che non intendono vaccinarsi. Chi non si metterà in regola con l’obbligo vaccinale sarà sospeso dall’attività lavorativa o in caso sia possibile l’accesso a una mansione anche inferiore che non comporti rischi di contagio potrà essere trasferito ad altra attività. Sono 1400 i sanitari che non hanno ancora presentato il certificato vaccinale all’ultima chiamata dell’Asl. Su 6400 lettere partite a tutti gli operatori della sanità di aziende pubbliche e private dell’area di nord ovest, in 1400 non hanno risposto. Un procedimento che prevede l’invio di una diffida con in cui si invita a provvedere al più presto (3 giorni): per coloro che nemmeno in questo caso presenteranno il green pass l’Asl provvederà a dare comunicazione scritta allo stesso interessato, al datore di lavoro e all’ordine professionale di appartenenza.

Ricordiamo che sono tenuti a provvedere all’obbligo vaccinale tutti coloro che esercitano professione sanitaria o di interesse sanitario sia pubblico che privato in strutture sanitarie, socio assistenziali, farmacie e parafarmacie e studi professionali.

L’adozione dell’atto di accertamento dell’Asl determina la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali. Sarà poi l’ordine professionale a comunicare la sospensione al professionista immediatamente ricevuta la nota dell’Asl. Il datore di lavoro se possibile adibisce il lavoratore a mansioni diverse, altrimenti in subordine il soggetto è sospeso dal lavoro senza retribuzione o altro compenso. La sospensione – si legge nel decreto legge diffuso a tutta l’Asl dall’azienda ospedaliero universitaria pisana – è valida fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale.

"Siamo passati alla seconda tranche della procedura partita lo scorso aprile – spiega la direttrice del dipartimento di prevenzione di are vasta Roberta Consigli –. Al momento dei 6400 prefessionisti sanitari residenti in area vasta 1400 non hanno presentato certificato vaccinale. Non si tratta di soli no vax: fra questi ci sono anche coloro che per motivi di salute o perché sono soggetti fragili non possono vaccinarsi. In quel caso dopo opportune verifiche e dopo l’attestato del medico di medicina generale la vaccinazione non è obbligatoria e può essere differita".