EMMA TRAVERSI
Cronaca

Museo mineralogico a Pontebosio. I ‘tesori’ del professor Stefanolo

Domani l’inaugurazione a Palazzo Paganini della mostra permanente e una passeggiata alla scoperta del borgo

Valeria Grandi e Nicoletta Grassi

Valeria Grandi e Nicoletta Grassi

È tutto pronto per l’inaugurazione del Museo Mineralogico di Pontebosio, frazione di Licciana Nardi, a cura dell’associazione Mineralogica Pontebosio Lunigiana Storica Aps. Appuntamento domani alle 17 nei locali del Palazzo Paganini, che apriranno le porte ai visitatori con una mostra permanente di minerali e pietre rare provenienti da tutto il mondo. Il museo rappresenta il coronamento di un progetto a lungo coltivato dall’Associazione: rendere accessibile e consultabile la ricca collezione lasciata in eredità dal professor Gianni Stefanolo, studioso e appassionato di mineralogia e a lungo residente a Pontebosio. Dopo la benedizione di don Tommaso, parroco di Licciana, una passeggiata guidata per le vie del borgo, condotta da Laila Ciardelli e Piera Ughetto, porterà i partecipanti alla scoperta delle maestà incastonate nelle antiche abitazioni del centro storico. L’itinerario si concluderà con un aperitivo offerto presso l’Agriturismo “Il Poderetto”, poco distante. Il pomeriggio continuerà al Castello Malaspina di Pontebosio, dove alle 18.30 si presenta il libro ‘Tra cambiamenti climatici e nuove scoperte scientifiche e mineralogiche: un esempio nelle Alpi centrali’, a cura del geologo Eni Marco Marchesini.

"Sarà un’occasione per incontrare la comunità e condividere la nostra passione, oltre ad avviare ufficialmente la stagione di eventi dell’associazione", spiega Valeria Grandi. Durante l’estate, il museo sarà aperto tre giorni a settimana, dalle 18 alle 20. Due volte al mese saranno organizzate visite guidate con approfondimenti a cura dei geologi Giuseppe Passarino e Mario Lazzerini Denchi, presidente dell’associazione. In programma per la fine dell’estate anche una visita alla storica miniera di Libiola, nel territorio di Sestri Levante, e due conferenze tematiche. La prima sarà dedicata ai minerali dello spezzino, la seconda a quelli della Lunigiana, con un focus sulla lignite di Luni e sulla vicenda dei cavatori che, negli anni ’50, si seppellirono vivi per protestare contro la chiusura del sito di estrazione dove lavoravano. I geologi Mario Lazzerini Denchi e Giuseppe Passarino sono attualmente impegnati nei preparativi finali.

"Nel percorso espositivo – spiegano – sarà dato ampio spazio ai minerali lunigianesi. Ad esempio, il basalto può contenere cavità che, con il tempo, si trasformano in geodi ricchi di cristalli minerali, come prehnite, calcite ed epidoto. Nel museo sono esposti diversi campioni di questa roccia e i relativi minerali, provenienti dal Monte Porro di Aulla. Il nostro territorio è ricco di minerali affascinanti e unici, ciascuno dei quali si forma in condizioni geologiche molto specifiche, come temperatura e pressione". Il museo ospiterà anche laboratorio, spazio multimediale e biblioteca specializzata in mineralogia e geologia. L’obiettivo dell’associazione è farne un centro culturale e di divulgazione scientifica per tutta la Lunigiana e punto di riferimento anche per progetti didattici con le scuole del territorio.