
La società ammette le responsabilità per i cattivi odori lamentati dai cittadini
Cermec ammette: i miasmi ci sono. Ma assicura: "Facciamo tutto il possibile e intensificheremo gli sforzi". L’azienda dà ragione ai cittadini che hanno lamentato un incremento dei cattivi odori causati dall’attività di trattamento dei rifiuti. Un problema noto e non sottovalutato: "impegno quotidiano a fare il possibile per evitare (o quanto meno limitare) il disagio per le comunità". E con le rassicurazioni da Cermec arrivano anche le scuse a "chi subisce questo disagio che sicuramente è aggravato dalle temperature elevate di questi giorni ma anche dal fatto che le misure organizzative adottate e i dispositivi presenti per l’abbattimento dei cattivi odori non sono più sufficienti".
In pratica oggi l’azienda non ha gli strumenti per ridurre ancora i miasmi. "La soluzione definitiva potrà venire solo da un completo revamping dello stabilimento, come già autorizzato dalla Regione Toscana e per il cui avvio si è in attesa che sia concluso il percorso di conferimento in Retiambiente che nel proprio piano industriale ha già assunto l’impegno alla rifunzionalizzazione" spiegano dalla società.
Nel frattempo, assicurano, vengono adottati tutti i provvedimenti possibili: "le arie esauste sono inviate a un biofiltro – apparato che garantisce un abbattimento degli odori con un’azione biologica – e sui piazzali sono presenti “cannoni atomizzatori” che nebulizzano prodotti enzimatici deodorizzanti; le chiusure automatiche dei portoni dei capannoni all’interno dei quali “matura” la parte organica del rifiuto sono oggetto di costanti interventi di manutenzione e si procede alla pulizia quotidiana dei piazzali". Ma non basta, conferma Cermec, che ribadisce però come "al momento sono gli unici interventi che l’Azienda può mettere in campo: il massimo dello sforzo gestionale e tecnico-impiantistico. Sforzo che cercheremo comunque di intensificare".
Precisa poi che Cermec non è un inceneritore ("non esiste più da metà anni ’70") ma un impianto di trattamento meccanico-biologico "che, nel bene e nel male, ha permesso da sempre di assicurare una costante attività di gestione dei rifiuti urbani senza che mai si verificassero situazione emergenziali conosciute in altre realtà". E, senza voler negare le proprie responsabilità, sottolinea "che lo stabilimento di via Dorsale non è l’unica fonte di maleodoranze anche se in generale ogni “puzza” la si riconduce al Cermec".