Guido Baccicalupi
Cronaca

"Falsità contabili, così sono spariti 200 milioni". Buco Asl: parla il perito del pm

L'ex direttore generale Giannetti in aula: "Io non ho più toccato i bilanci dal 2004"

L’ex direttore amministrativo dell’Asl Giannetti al termine dell’udienza con l’avvocato Perfetti

Massa, 10 febbario 2015 - Con un pacco di documenti sottobraccio, elegantissimo in doppio petto, l’ex direttore amministrativo dell’Asl 1 ha seguito in aula la prima udienza del processo sul maxi buco dell’Asl e che lo vede unico imputato per falso in bilancio. Ermanno Giannetti ha seguito accanto al suo avvocato Franco Perfetti la deposizione del consulente del pm Andrea Nino Battaglia che ha ricostruito le varie tappe della vicenda che hanno portato l’Asl 1 di Massa Carrara ad accumulare negli anni e ad occultare qualcosa come 400 milioni di euro di debiti. Ha fatto tutto Giannetti, all’insaputa di tutti, della Regione in primis? Lo stabilirà il giudice Giovanni Sgambati. Giannetti ha preso appunti, ha ascoltato la tesi dell’accusa con molta attenzione e al termine dell’udienza ha accettato anche di scambiare qualche parola con i cronisti: «Io ho sbagliato, mi sono appropriato di soldi dell’Asl ma ho pagato il mio conto con la giustizia. Con la storia del falso in bilancio non c’entro nulla. Io non li vedevo più dal 2004 i bilanci da quando sono entrati in vigore i nuovi principi contabili. La mia password? La sapevano tutti. Sono convinto che alla fine salterà fuori la verità». Intanto il pm Alberto Dello Iacono ha incalzato il perito che lui stesso aveva nomimato per ricostruire tutti i bilanci artefatti e al termine dell’udienza è emersa un’altra circostanza che era nell’aria e vale a dire che il fiume di soldi occultato non è finito nelle tasche di chicchessia ma bruciato da “falsità contabili“ come riferito dallo stesso perito Battaglia. Lo aveva sollecitato l’avvocato Baldi che tutela la Regione: dall’analisi dei bilanci dal 2004 al 2009, i soldi sono spariti o usati per coprire i debiti?

Il teste ha risposto appunto che l’occultamento era dovuto a falsità di carattere contabile. E emergevano dati assurdi e vistosi che non potevano non balzare agli occhi di coloro che dovevano controllare e approvare i bilanci. Come i tre milioni che l’ospedale nuovo, ancora da terminare, avrebbe speso nel 2009 per prodotti farmaceutici. E ancora vaghe giustificazioni su debiti verso fornitori e debiti talmente bassi, nel 2007, e difformi ai principi contabili. «Era evidente che qualcosa non andava»: ha chiosato il perito del pm sottolineando anche il fatto che il falso credito di 60 milioni vantato nei confronti della Regione e che aveva fatto scoppiare lo scandalo nel 2009, era stato contabilizzato e approvato nel bilancio dell’anno precedente. Nel 2008 il falso credito attribuito per anticipo alla gestione stralcio (la vecchia Usl rimasta in piedi solo per le posizioni debitorie) non aveva destato alcun sospetto in Regione ed era stato certificato anche dalla società di revisione. I colpi di scena sono solo all’inizio, la verità sulla voragine di debiti è ancora tutta da scoprire. Poteva il solo Giannetti nascondere oltre 400 milioni di euro di debiti senza che nessuno se ne accorgesse? Sarebbe veramente un mago della finanza. In pochi ci credono.