REDAZIONE MASSA CARRARA

Marmo, Marsili: "Nessun attacco agli uffici comunali"

Il sindacalista della Uil respinge al mittente le accuse di Martinelli

Marmo (foto di repertorio)

Carrara, 29 ottobre 2019 - Pianeta marmo, non si placano le polemiche. “I dipendenti comunali del settore fanno quel che possono e non erano rivolte a loro le mie dichiarazioni di attacco. E’ evidente la volontà di travisare il contenuto. Capiamo la difficoltà in cui si trova questa amministrazione, questa giunta, guidata dal sindaco Francesco De Pasquale, ma non è accusandomi di dire il falso che si possono risolvere i problemi del lapideo. Come sindacato, sappiamo che ci sono ancora tante cave chiuse e decine di lavoratori a casa. Ecco, se questo non è vero allora l’assessore mi smentisca e dimostri il contrario così da poter capire chi dice falsità”.

Non ci sta il responsabile Feneal Uil di Massa Carrara, Daniele Marsili, che torna a replicare e a incalzare l’assessore e vice sindaco Matteo Martinelli. Il tema del marmo ha fatto molto discutere in queste settimane ed è destinao a far ancora parlare di se, dopo che è rivenuta fuori la questione di un marchio da destinare al lapideo per far difendere il lavoro delle cave e dei suoi lavoratori. Nessun passo indietro da parte di Marsili o del sindacato ma la volontà di fare chiarezza di fronte a quella che appare come una volontaria distorsione dei fatti: “Nessuno accusa il personale dell’ufficio marmo che svolge ogni giorno il proprio lavoro correttamente – prosegue Marsili -. Anzi, più di una volta abbiamo collaborato insieme per risolvere le mille criticità che affliggono il settore. Abbiamo però voluto ribadire lo stato di stallo che ormai da troppo tempo attanaglia il lapideo soprattutto a Carrara ed è alla giunta che abbiamo rivolto le nostre rimostranze, soprattutto a nome dei tanti lavoratori a cui deve andare il rispetto di tutti. Decine di dipendenti che si trovano a casa perché le imprese sono ancora chiuse”.

Sulla stessa linea la critica da parte di Marsili alla discussione sul marchio del marmo: “Un progetto auspicabile, un’idea interessante. Ma qui si parla di priorità e per il sindacato, per gli operai del lapideo, la priorità è far tornare a lavorare chi oggi è costretto a stare a casa perché la cava è chiusa”. Un appunto, poi, lo merita la polemica sul famoso ‘marmo sintetico’: “Un materiale che non ha niente a che vedere con il marmo di Carrara. Ed ecco perché, a nostro avviso, per un rilancio serio del territorio deve ripartire la fiera Marmo Macchine di Carrara – conclude Marsili -. Ne siamo pienamente convinti: è inutile e controproducente continuare a portare il nostro oro ad arricchire altri territori”