
Lo studio sulle ‘vie’ della marmettola nelle Alpi Apuane che mette insieme Arpat e Dipartimento di scienze della terra di Firenze lascia un po’ di amaro in bocca a Luana Mencarelli (nella foto) del Movimento 5 Stelle: "Un’indagine sul tema non può che essere accolta positivamente. Certo, dopo anni, anni e ancora anni di denunce sull’evidente presenza di marmettola e nulla di fatto, ci sentiamo anche profondamente presi in giro. La marmettola è inconfutabilmente un rifiuto pericoloso prodotto dall’attività di escavazione che troppo spesso non viene trattata in maniera legittima. Alla luce delle affermazioni di uno stesso concessionario massese che, per avere la meglio su un ricorso per una sanzione, ha dichiarato che è impossibile, di fatto, gestire la marmettola, mantenendo i piazzali di cava puliti e quindi impedire che scivoli nei fiumi e si infili nel cuore della nostra riserva d’acqua che sono appunto le Alpi Apuane; dei danni alla eco-vitalità e conformazione del fiume Frigido, delle dichiarazione recenti degli speleologi in merito all’enorme accumulo di marmettola nelle vene del sistema idraulico carsico e degli effetti subiti dal paese di Forno con la sospensione dell’erogazione dell’acqua per 12 giorni consecutivi, ci sembra in effetti proprio poco un approfondimento senza provvedere alla sospensione generale dell’attività estrattiva".
Insomma, Mencarelli vorrebbe qualcosa in più oltre allo studio per permettere di andare a fondo e fermare il problema: "Stiamo parlando di un enorme disastro ambientale, la giustizia dovrebbe essere concorde a trovare plausibile l’interruzione dell’escavazione perché molto più elevato del danno economico che ne potrebbe conseguire al singolo concessionario. La tutela dell’ambiente e della bio-diversità è un valore sancito dalla Costituzione che sembrano ignorare in troppi. Mancano forse gli strumenti per assumere decisioni a favore di tutta la collettività? Ci appelliamo alla Procura: esposti, denunce e quant’altro ne sono stati presentati a bizzeffe".