
Un operaio
Carrara, 12 ottobre 2015 - «Sono già 4 i lavoratori vittime di un incidente sul lavoro nella nostra provincia da inizio anno: un dato che dobbiamo impegnarci a cancellare»: così Paolo Gozzani, segretario provinciale Cgil, ieri mattina, alla 65esima giornata nazionale vittime e incidenti sul lavoro organizzata da Anmil. La mattinata è iniziata con la messa officiata da don Raffaello Piagentini in suffragio alle vittime sul lavoro. Il corteo si è poi spostato al cinema Garibaldi. Vivo nelle parole di tutti il ricordo dell’ultima vittima di un incidente sul lavoro, Brunello Maggiani, deceduto dopo esser precipitato da una bancata alle cave, nelle settimane scorse.
«Molte volte questi incidenti – ha proseguito Gozzani – questi incidenti sono il frutto di un’ossessiva ricerca del profitto, che mette in secondo piano le più elementari forme di sicurezza». Presenti il vice sindaco Fiorella Fambrini, la quale ha sostenuto la tesi che debba essere già la scuola a interessarsi della sicurezza sul posto di lavoro, Paolo Bruschi, presidente territoriale Anmil, il prefetto Giovanna Menghini, Annalisa Piazzi, responsabile provinciale Inail. Alle loro spalle i gonfaloni dei comuni della provincia, a segnalare la loro presenza alla manifestazione dell’associazione patrocinata da Regione, i Comuni di Massa e Carrara, la Fondazione Crc. Tra il pubblico il consigliere regionale Giacomo Bugliani e l’onorevole Martina Nardi.
«Ringrazio l’Anmil – ha dichiarato il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, ospite speciale della giornata – per mantenere alto il focus sul problema. Se scendono sensibilmente le morti sul lavoro, nel 2014 si è registrato un 10 per cento in più delle malattie professionali. Il dato decrescente nazionale di 15mila infortuni in meno, ancora troppo poco, registra un aumento dell’8 per cento di decessi per malattie. Non bastano le condiglianze quando succede qualcosa di tragico. Serve prevenzione concreta, anche per evitare che padri di famiglia vengano indagati per scarsa sicurezza sul posto di lavoro, come responsabili della morte del loro figlio, come un caso che mi capitò da magistrato».
Al termine sono state consegnate a 25 ragazzi, figli di lavoratori le borse studio, per un valore di 9mila euro. I nomi: Federica Tonarelli, Giada Baratta, Thomas Vannini, Lorenzo e Samuele Raddi, Beatrice e Nicolò Salini, Myriam Bertelloni, Leonardo Marchi, Davide e Sara Davidi, Selene Giovari, Emanuele Giuliano, Luca e Miriam Graziano, Elena e Elisa Trapuzzano, Chiara e Simone Medici, Irene Martelli, Alessandro e Andrea Benedetti, Michelle Rubba, Mattia e Virginia Barsanti, Chiara Zaccaria, Maria Lodovica Lazzerini, Giovanni e Filippo Zini, Martina Mosti, Luca D’Agostino, Selene Bertolucci, Gaia Esu, Elena Ratti. Questi i donatori aderenti al progetto ideato dal presidente onorario Paolo Secchiari: Fondazione Crc, i Comuni di Carrara, Casola in Lunigiana, Fivizzano, le cooperative Canalgrande e Lorano, Cave Michelangelo di Franco Barattini, Gemignani e Vanelli marmi, Pa marmi di Ortonovo, Cava Z, Luciano Baicchi, Dueplast, panificio Strenta, New polaris, G&G Group, Sia, Carlo Vita.