
Conferite a Palazzo vecchio le stelle al merito dei maestri del lavoro. Tre insigniti in provincia
"Questa è la più alta onorificenza per un lavoratore dipendente, perché il lavoro è un pezzo di vita, qualunque sia la mansione svolta. Dovete essere orgogliosi di questa stella, ma non compiaciuti e la nostra federazione è impegnata nel diffondere tra i giovani la cultura del lavoro e della sicurezza". Così Massimo Tucci, il console regionale dei maestri del lavoro, ha accolto i nuovi 74 maestri della Toscana (50 uomini e 24 donne) che a palazzo Vecchio a Firenze hanno ricevuto la stella al merito nel corso della tradizionale cerimonia del primo maggio. Un riconoscimento riservato ai dipendenti del settore privato che abbiano almeno 50 anni di età e 25 di anzianità lavorativa, che si siano distinti per laboriosità, operosità e condotta morale, al punto da diventare esempio. Per la nostra provincia i tre nuovi maestri del lavoro sono Gianni Canesi di Carrara (40 anni nella Cooperativa Victor di Massa), Franco Vanelli di Massa (39 anni alla TCI di Massa) e Giovanni Zappavigna di Massa (27 anni al Nuovo Pignone di Massa). Ad accompagnare i tre premiati il prefetto Guido Aprea, il sindaco di Massa Francesco Persiani, la vice sindaca di Carrara Roberta Crudeli, il console provinciale Gino Piccini con il segretario Carlo Ghironi: "un primo piano sui valori del lavoro, una cerimonia seguita che ha mostrato un grande senso di appartenenza alla federazione" commenta Piccini con soddisfazione. E di lavoro hanno parlato anche le autorità intervenute: il governatore della Toscana Eugenio Giani, il prefetto di Firenze Francesca Ferrandino, la sindaca di Firenze Sara Funaro; oltre a Fiorenza Ciullini, presidente Anla (Lavoratori Anziani di Azienda), Francesco Gattola dell’Ispettorato del lavoro, Cesare Puccioni dei Cavalieri del Lavoro. "Lavoro come strumento di emancipazione e di riscatto sociale, che contribuisce al progresso della società, un collante della convivenza democratica – hanno detto i relatori – l’Italia si fonda sul lavoro e tutti hanno diritto ad un lavoro dignitoso, la cultura del lavoro è alla base del progresso di una impresa e il successo di un’azienda dipende anche dai maestri del lavoro. Le stelle sono un premio che onora, un riconoscimento alla professionalità, alla umanità, all’etica di chi in silenzio contribuisce alla crescita della società, con impegno e sacrificio". "Il lavoro è al centro della vita delle nostre comunità – ha aggiunto Giani nel suo intervento – tutti hanno diritto ad una retribuzione adeguata, senza più sfruttamento e con maggiore sicurezza". Da tutti è arrivato un monito: "mai dover scegliere tra sicurezza e dignità" e non potevano mancare i passaggi sui morti sul lavoro e sui tanti fenomeni di illegalità.
Maurizio Munda