FRANCESCO SCOLARO
Cronaca

Lungomare da ’dolce vita’ E con più spiagge libere

Sono le anticipazioni del nuovo Piano dell’arenile che è in dirittura d’arrivo. Si tornerà a vedere il mare dalla strada: rimossi o spostati gli... impedimenti

di Francesco Scolaro

Un lungomare da dolce vita, da percorrere senza fretta a piedi o su due ruote dal confine con Montignoso fino a quello di Carrara. Una costa che ritroverà la strada del mare e dei monti a prima vista, andando a spostare o eliminare cabine, strutture di guardianaggio o siepi che ‘escludono lo sguardo’ verso la linea dell’orizzonte o la vetta delle Apuane. Un litorale riqualificato e tutelato nelle sue bellezze e caratteristiche peculiari. Ma soprattutto una spiaggia che tornerà a respirare: il 20% dell’arenile dovrà infatti essere destinato a spiaggia libera o attrezzata. Ormai ci siamo: il Piano dell’arenile e dei viali a mare sta iniziando a vedere la luce. In questi giorni i progettisti esterni incaricati dall’amministrazione Persiani hanno iniziato a consegnare le prime tavole, il quadro conoscitivo e le linee di indirizzo per la successiva progettazione. Un lavoro non semplice che ha impegnato sul campo e sulle carte l’architetto Fabio Nardini, capogruppo di lavoro, assieme al geologo Andrea Piccinini, l’agronomo Francesco Pitta e con la collaborazione della biologa Antonella Grazzini. La fase conoscitiva si è conclusa portando a dividere il litorale in fasce di analisi e programmazione, oltre a determinare con precisione quelli che sono gli stabilimenti presenti, le strutture realizzate e le fasce di utilizzo. Ma un elemento balza agli occhi sin dall’inizio: la mancata percezione del paesaggio. "Straordinari quadri paesaggistici spesso poco accessibili o limitatamente percepibili – evidenziano i progettisti –. È emblematica, ad esempio, la difficile relazione tra la presenza del mare e il viale lungo mare. La percezione del mare dal lungo mare si limita ad alcuni punti panoramici e, in rari casi ove l’ingresso degli stabilimenti balneari collima con le aperture tra le cabine in direzione del litorale".

E allora bisogna aprire le porte allo sguardo. Per questo il Paav andrà a valorizzare e tutelare i corridoi visivi esistenti, come via Vittorio Veneto, e crearne di nuovi come alla fine di via Fescione andando a consentire una riorganizzazione funzionale dello stabilimento balneare così da spostare siepi, recinzioni, cabine e tutto quanto blocchi la vista. E se ci sono case di guardianaggio, magari pure a due piani? Il Piano prescriverà in caso di ristrutturazione di spostare i manufatti. Basta poi a strutture troppo alte che impediscono di godere dalla spiaggia dello ‘skyline’ delle colline e delle Apuane alle spalle. Per quanto riguarda la suddivisione in fasce della zona di arenile, fra attrezzature balneari, di servizio, spiaggia, area di parcheggio e attrezzature per gioco, sport o piscine, il nuovo Paav andrà ad adattarle alle varie zone che presentano caratteristiche differenti dalla Partaccia a Poveromo. Ma c’è un aspetto con cui i balneari dovranno fare i conti: il Paav ha tutta l’intenzione di restituire alla comunità massese più spiaggia libera, o quantomeno attrezzata ma di proprietà comunale, portando la percentuale sull’arenile complessivo al 20% mentre oggi si resta sotto il 10%.