
Lorenzo Caravello
Carrara, 9 marzo 2017 - Il nuovo presidente nazionale Fedic è un carrarino, Lorenzo Caravello. A Montecatini si è tenuta l’assemblea annuale dei presidenti dei cineclub italiani della Fedic ( Federazione Italiana Cineclub), appuntamento atteso da tutti gli autori di cinema indipendente come opportunità di scambio e condivisione di idee e progettualità. Quest’anno inoltre era previsto il rinnovo del Consiglio Nazionale e l’elezione del presidente (cariche biennali). A Laura Biggi, che aveva espresso la propria disponibilità a proseguire l’incarico è stato confermato il terzo mandato consecutivo di responsabile nazionale Fedic Scuola per il coordinamento dei percorsi formativi di linguaggio cinematografico nelle scuole ed in altri contesti educativi. L’impegno ultradecennale di Laura Biggi e Lorenzo Caravello nella formazione e produzione cinematografica rivolta soprattutto agli studenti delle scuole riconosciuto in ambito nazionale ed internazionale è documentato nel libro "Autori Fedic alla ribalta" di Paolo Micalizzi, giornalista e critico cinematografico, responsabile del Forum Fedic alla Mostra del cinema di Venezia. Caravello, instancabile motore del Cineclub Apuano, apprezzato autore di numerosi cortometraggi ed organizzatore di eventi culturali legati al mondo del cinema corto (festival,cineforum,laboratori) ha ottenuto riconoscimenti di stima e fiducia sempre crescenti in ambito Fedic fino all’inaspettata elezione a presidente.
Oltre all’indiscussa competenza tecnico-creativa, di Lorenzo si devono apprezzare le doti umane, non meno importanti, soprattutto in ambito relazionale ed associativo. L’atteggiamento positivo e propositivo, la capacità di lavorare con serietà, dedizione, entusiasmo e pazienza in un gruppo, anche con ruoli diversi, hanno sempre favorito un clima sereno e disteso, anche in situazioni di grande impegno e fatica dichiarano colleghi, collaboratori ed insegnanti con cui Caravello ha condiviso numerosi progetti ed attività. Per sua stessa ammissione Lorenzo non è un oratore, alla dialettica preferisce l’azione, si è sempre definito un “tuttofare”. Anche dell’assegnazione di questo incarico di grande prestigio e responsabilità non ha molto da dire. “Sono sorpreso e lusingato di questo incarico, proseguirò l’intenso e capillare lavoro di chi mi ha preceduto, Puntando sulla diffusione e valorizzazione della cultura cinematografica, on particolare riguardo alle nuove generazioni. La Fedic è una grande famiglia, in cui aldilà dei ruoli ognuno può e deve dare il proprio contributo per il raggiungimento di un obiettivo comune.” Chi lo conosce bene, sa che l’autoironia e la modestia che lo contraddistinguono non lasciano spazio all’autocelebrazione.