
Per ricordare il centenario della pubblicazione ’Castelli di Lunigiana’ arriva la prima iniziativa questo sabato al Teatro della Rosa nella foto il Castello di Piagnaro a Pontremoli
Dalle celebrazioni dantesche del 1906, alla pubblicazione di ’Castelli della Lunigiana’ del 1927 per arrivare alle proposte di recupero della rete di fortificazioni e muraglie degli anni Ottanta attraverso progetti sistematici (come prevedeva il disegno di legge firmato da Valdo Spini) i castelli sono stati il simbolo del territorio. Al tempo del noto volume con fotografie stampato a Pontremoli da Cesare Cavanna con i contributi di Pietro Ferrari, Luigi Bocconi, Ubaldo Formentini e Mario Niccolò Conti, i principali castelli erano 59. Attualmente secondo le indicazioni dell’Istituto Valorizzazione Castelli della provincia di Massa Carrara quelli visitabili sono appena 16. Ma secondo la ’Guida storico-architettonica dei castelli della Lunigiana toscana’ di Nicola Gallo l’elenco dei castelli della Lunigiana arriva sino a quota 202. Moltissimi gli insediamenti abbandonati, quasi scomparsi o presenti solo nelle fonti archivistiche. Per ricordare il centenario della pubblicazione ’Castelli di Lunigiana’, che cade nel 2027, è iniziato un percorso di avvicinamento che prevede una serie di iniziative, organizzate dalle associazioni culturali, la prima delle quali si svolge sabato prossimo 7 dicembre alle 10 alle Stanze del Teatro della Rosa di Pontremoli. Il programma prevede i saluti del sindaco Jacopo Ferri e a seguire le relazioni di Valdo Spini (Riflessioni sul Progetto Castelli di Lunigiana 40 anni dopo), del professor Giuseppe Benelli, presidente dell’Accademia Cappellini ( La figura di studioso di Pietro Ferrari), la professoressa Eliana Vecchi, presidente dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri-Sezione Lunense ( Il volume ’Castelli di Lunigiana’ ed il contributo di Pietro Ferrari), del dottor Emanuele Bertocchi, presidente del’Istituto di Valorizzazione del Castelli della Lunigiana (Il ruolo dell’Istituto dalla fondazione ad oggi), dell’architetto Stefano Calabretta (Castelli di Lunigiana - 1927-2027 Cent’anni dopo. Linee guida del progetto), dell’architetto Nicola Gallo, direttore del Museo della statue stele Ambrosi (La storia più recente dei castelli della Lunigiana)."Questa iniziativa è nata per volontà di riportare il tema ’Castelli di Lunigiana’ al centro dell’attenzione socio-politica e culturale della Lunigiana", ha spiegato l’architetto Calabretta.
Natalino Benacci