
L’export prende il volo. Baker Hughes trascina i conti delle vendite. E ora deve allargarsi
Cifra record di esportazioni per la provincia di Massa Carrara che nel 2023 ha raggiunto i 2,7 miliardi di euro segnando un aumento del +16,2% rispetto all’anno precedente. Il risultato apuano è stato determinato quasi esclusivamente dal settore meccanico. E’ quanto è emerso dal rapporto 2024 sull’economia delle province di Lucca, Massa Carrara e Pisa, presentato ieri al teatro Guglielmi, stilato dalla Camera di Commercio Toscana nord ovest e dal suo Istituto di studi e ricerche. In provincia le vendite all’estero di macchine di impiego generale, come le turbine, sono cresciute di 233 milioni di euro (+38,5%) a quota 840 milioni. Positivi anche i risultati della voce motori, generatori e trasformatori elettrici che hanno visto aumentate del +43,4% le esportazioni per oltre 50 milioni di euro di controvalore. Altro fronte con cifre record è la cantieristica nautica che ha rilevato un incremento dei livelli produttivi del +6,5% con una crescita del comparto del 3,7%. Export che però ha visto una diminuzione nel settore lapideo.
"Il settore industriale ha mantenuto un valore aggiunto stabile nonostante le sfide globali - sottolinea il sindaco di Massa, Francesco Persiani –. E’ necessario continuare a sostenere e investire in questo settore". Esportazioni che passano anche attraverso il porto di Marina di Carrara con quasi 5 milioni di merci movimentate nel 2023 confermandosi a livelli massimi con 3,2 milioni di tonnellate in uscita e 1,7 milioni di tonnellate in entrata. Tra gennaio e marzo 2024, il porto di Carrara ha movimentato merci per circa 1,1 milioni di tonnellate, in diminuzione del -5,6% sullo stesso periodo dell’anno precedente. "Con riferimento all’analisi del traffico del porto – prosegue il sindaco Persiani – ritengo prioritaria e necessaria una valutazione tecnica attendibile dell’impatto ambientale dell’espansione del porto sull’erosione delle nostre coste per comprendere le migliori strategie da adottare per attrarre nuove rotte commerciali e investimenti nel settore della logistica e dei trasporti".
Drastica riduzione del traffico crocieristico, transitato nel 2023: la flessione dei passeggeri è stata infatti del -50,8% rispetto all’anno precedente, avendo registrato nel 2023 un transito di 13mila persone, contro le 26mila 443 del 2022. Ma lo sbocco commerciale marittimo per la Toscana nord ovest "ha consentito al comparto manifatturiero e alla nautica di insediarsi nei nostri territori – evidenzia la sindaca di Carrara, Serena Arrighi –. Il porto deve essere considerato una risorsa importante per tutto il territorio perché il comparto dà lavoro a molte persone, non solo di Carrara. Auspico che il piano regolatore di cui necessita lo scalo venga approvato al più presto. Piano che prevede anche la realizzazione di un travel lift che darà una grande spinta alla nautica. Abbiamo necessità che ci sia un continuo sviluppo per i comparti manifatturiero e nautico, entrambi legati al nostro porto".
E’ proprio il settore nautico a chiedere maggiori spazi sul territorio "perché al momento siamo vincolati per la mancanza di aree dove insediare le attività del settore – commenta il general manager di Benetti, Massimiliano Casoni –. Oggi se un cliente viene da noi non possiamo consegnargli l’imbarcazione prima del 2028, ma se la logistica e gli spazi lo permettessero potremmo ridurre questi tempi". Sul punto si concentra la sindaca Arrighi. "Purtroppo abbiamo un limite fisico costituito dal ponte dell’autostrada sul viale Zaccagna. Invito tutte le amministrazioni locali e le associazioni a fare una riflessione sulla risoluzione del problema che potrebbe essere anche uno sbassamento del viale Zaccagna in maniera da permettere il passaggio a yacht e altri tipi di manufatti di passare sotto quel ponte. I terreni disponibili in prossimità del porto sono pochi. Quello che è ipotizzabile è spostare alcuni depositi di marmo che si trovano in quell’area, nel momento in cui saranno disponibili i terreni dell’ex area Enichem che sembrerebbero di prossimo rilascio, ma in questo caso ci deve aiutare la Regione. Un’operazione importante già in atto riguarda l’allargamento del plant di Baker Hughes di Avenza". E’ la plant director di Baker Hughes, Teresa Pucci, a chiudere. "La nostra attuale capacità produttiva necessita di essere espansa con nuovi spazi per star dietro alla domanda energetica globale. Stiamo ampliando i nostri stabilimenti, una colonna industriale di riferimento per il territorio. Parliamo di investimenti dal 2019 al 2023 che sono arrivati a 120 milioni di euro. Poi l’indotto dello stabilimento di Massa che ha raggiunto i 118 milioni di euro. Massa conta 1200 addetti: 400 interni e 800 partner. L’obiettivo è di arrivare alla fine dell’anno con una crescita dell’organico del 10%".