"L’erosione è data dalle scogliere". Pietro Giorgeri in difesa dello scalo

Il balneare difende la struttura e punta a costituire un comitato di cittadini

"L’erosione è data dalle scogliere". Pietro Giorgeri in difesa dello scalo

"L’erosione è data dalle scogliere". Pietro Giorgeri in difesa dello scalo

"Le polemiche non devono frenare l’ampliamento del porto". Lo dice ad alta voce Pietro Giorgeri (nella foto) dopo 40 anni passati alla guida dello stabilimento Lunezia ed ex consigliere comunale nelle fila socialiste. "L’erosione non è colpa dello scalo apuano, le tesi sostenute potevano essere vere 50 anni fa ma non ora - sottolinea Giorgeri -, perché c’è un cono d’ombra oltre il porto che consente lo spostamento della sabbia verso Massa". Parla invece di "‘effetto golfo’ creato dalle scogliere a Marina di Massa costruite per allungare i canali e difendere le barche - prosegue -. Scogliere che quando arriva la mareggiata fanno si che la sabbia venga portata al largo e difficilmente torna indietro. Il problema dell’erosione Massa se l’è creato da sola". C’è uno studio dell’università di Firenze redatto dai professori Aminti e Pranzini "che prevede barriere oblique alla spiaggia e non pennelli perpendicolari come quelli attuali - spiega l’ex consigliere -. Servono per attutire la forza del mare quando arriva sulla spiaggia: la barriera sarebbe la guida per indirizzare la sabbia sulla battigia. Tutti progetti mai terminati per una serie di contestazioni". Poi conclude con una soluzione ossia la creazione di "un reef artificiale al largo di Marina di Massa che consenta un ripascimento per attutire la forza del mare e permettere alle spiagge di vivere. Una barriera corallina artificiale così il mare arriverebbe con una forza inferiore".