
Una valigetta piena di storia, di cultura, di "tracce" di grande musica che sembra però destinata a restare ostaggio della polvere. E’ amaro il commento di Lucio Gigli, accordatore di pianoforti e grande collezionista di musica meccanica che sperava, almeno quest’anno, di partecipare a ConVivere il cui tema è proprio ‘Tracce’. "Mi chiedo anche, se verrà mai il giorno in cui, questa cultura perduta, sarà esposta per sempre, spero avvenga presto, perché una società priva di memoria e di registrazioni è inimmaginabile. Anche se, gli ultimi eventi sono alquanto scoraggianti, nel giro di due mesi i due salotti culturali per eccellenza della città, mi hanno escluso, con varie ragioni ma con lo stesso risultato: le faremo sapere – racconta Gigli -. Ero convinto di essere in tema e portare così un contributo attraverso i miei strumenti, unire al fascino della musica meccanica, l’importanza storica, la valenza artistica la bellezza di questi pregiati strumenti, così evocativi di una cultura popolare che non abbiamo vissuto in prima persona, ma che il pubblico di ConVivere avrebbe potuto rivivere grazie alle tracce di questa splendida collezione". Non è però la prima volta che Gigli si vede rifiutare i propri progetti. "Tempo fa presentai una mia creazione ripresa da un disegno di Leonardo nel 500enario della morte, la claviviola, e chiesi di esporla in municipio, ma nessuno se ne accorse".