REDAZIONE MASSA CARRARA

La supertecnologia Arriva al monoblocco l’acceleratore lineare per le cure oncologiche

Oggi l’installazione dell’atteso macchinario: interventi mirati sui tumori. Effettuati lavori di adeguamento nel vecchio bunker di piazza Monzoni. Il primario: "Ora servono medici e tecnici necessari per il doppio turno". .

La supertecnologia Arriva al monoblocco l’acceleratore lineare per le cure oncologiche

La tecnologia ‘True Beam’ arriva nlla radioterapia cittadina: oggi sarà installato il nuovo acceleratore lineare per la cura delle malattie oncologiche. Un macchinario da due milioni di euro acquistato dalla Asl e che il primario di radioterapia, il dottor Angiolo Tagliagambe, non esita a definire da "fantascienza". Per ospitare il gigante tecnologico è stato necessario adeguare il vecchio bunker di piazza Monzoni, rinforzare le schermature e cambiare la porta di accesso. Uno strumento che consente di intervenire su alcuni tumori senza bisogno di operazioni chirurgiche. E se associata e messa a regime con il Trilogy, permetterebbe di assistere, nel day hospital di oncologia, oltre mille persone all’anno, circa duecento in più rispetto ad oggi. Ma per farlo servirà un’iniezione di personale.

"E’ una macchina rivoluzionaria – spiega il dottor Angiolo Tagliagambe – ha caratteristiche tecniche all’avanguardia ed è frutto della tecnologia più avanzata. Ha un elevatissimo dose-rate, l’intensità di dose nel tempo, ed un collimatore multilamellare che consente di trattare con elevata precisione anche piccole lesioni. Questo permetterà di eseguire trattamenti curativi nella patologia oncologica cranica ed extra (toracica, addominale, urologica) in pochi secondi, e al paziente di sostare sul lettino meno di un minuto. Ma soprattutto evita errori di trattamento perché è in grado di seguire il movimento della lesione, soprattutto negli organi soggetti a movimenti fisiologici (polmone e fegato, prostata), e nel caso che il paziente esegua un movimento involontario, la strumentazione di controllo blocca l’erogazione della dose fermandosi automaticamente. E’ fantascienza. E il paziente è in grado di controllare il respiro mediante un monitor montato sul lettino di trattamento".

I presupposti per aumentare ancora il prestigio del reparto ci sono. "Se l’azienda ci fornirà il personale medico, tecnico e fisico necessario per utilizzare acceleratore e Trilogy a doppio turno – prosegue il primario di Radioterapia – riusciremo a curare oltre mille pazienti all’anno. Siamo un reparto molto attivo, che al momento per soddisfare la lista di attesa su una sola macchina (trilogia) ha attivato un turno serale fino alle 21. Abbiamo anche pazienti oncologici dalla Versilia. Per questo serve un’iniezione di personale".

Il reparto lavora in sinergia con l’équipe del professor Robert Timmerman dell’università’ di Dallas (Texas), centro pioniere della radio chirurgia, che per il nuovo acceleratore ha fornito i protocolli di utilizzo al reparto apuano e presta continuamente e gratuitamente suggerimenti preziosi sui casi più complessi. E a gennaio dello scorso anno proprio a Marina di Carrara è stato organizzato il meeting internazionale ‘Advance in radiation oncology: expert meeting’: i massimi esperti si sono confrontati sulle più importanti tematiche cliniche e tecnologiche radioterapiche.

Alessandra Poggi