DANIELE ROSI
Cronaca

La sede dei medici di famiglia: "Servono presidi di base anche nelle zone periferiche"

Il consigliere del Pd Nicola Marchetti chiede l’intervento della sindaca

In consiglio comunale una mozione-appello riferita ai nuovi medici di famiglia. La proposta portata in aula dal consigliere comunale del Pd Nicola Marchetti (nella foto), che segnala allarmato un trend che in città sta creando sempre più problemi e apprensione in molti concittadini, soprattutto alle persone fragili.

Il tema riguarda il progressivo pensionamento dei medici di famiglia più anziani, con la sostituzione con nuovi dottori che sembrerebbero concentrare la propria attività professionale negli ambulatori di Carrara centro, Avenza e Marina, lasciando però scoperte altre aree più periferiche.

"Nelle ultime settimane - ammette Nicola Marchetti - sono stato interessato da una moltitudine di concittadini che mi hanno segnalato una situazione davvero spiacevole. C’è il rischio che rimangano sguarniti gli studi medici di alcune zone che non sono davvero periferiche per la nostra città, come Fossola e Bonascola. Una situazione che, oltre a rendere complicato il raggiungimento degli ambulatori da parte dei più anziani e di noi disabili, crea pure pressione e affollamento nei plessi più frequentati". Senza contare i disagi visto che si tartta di eree molto popolose e densamente abitate.

Su questo argomento, il consigliere ha presentato in consiglio comunale una mozione affinché si riesca ad aprire un dialogo con la dirigenza dell’Asl, per garantire una presenza costante dei medici di famiglia in tutti gli ambulatori esistenti nel territorio comunale, anche in quelli periferici. "Si tratta di un tema sentito da tutti - sottolinea Marchetti - ma che crea effetti devastanti nelle persone più fragili. La mozione verrà presentata come un invito alla nostra sindaca Serena Arrighi affinché sia la portavoce di questo appello nei confronti della direzione dell’Asl, per individuare una procedura atta a sensibilizzare i nuovi medici di famiglia e trovare dunque una soluzione. Immagino di non essere l’unico consigliere ad essere stato contattato, ma ritengo come membro di maggioranza, che sia mio dovere – conclude Marchetti – cercare di stimolare una soluzione pratica ad un problema come questo, perché il servizio che fa il medico di base resta fondamentale: sulla sua figura si basa da sempre il modello sanitario nazionale e quello toscano in particolare, oltre a essere un punto di riferimento per molti pazienti".