ALESSANDRA POGGI
Cronaca

La rinascita del chiosco. C’è il bando per la gestione del locale di piazza Gramsci

Dopo mesi di attesa e di polemiche può partire la gara per la concessione. Durerà 6 anni con un canone di 500 euro al mese. Rinvio per Mudac e Fossacava.

Il ‘Gramsci Caffe’ prima della chiusura della vecchia gestione a novembre che aveva creato un vero luogo di aggregazione

Il ‘Gramsci Caffe’ prima della chiusura della vecchia gestione a novembre che aveva creato un vero luogo di aggregazione

Dopo mesi di attesa e di polemiche il Comune ha pubblicato il bando per la gestione del chiosco di piazza Gramsci. Sembrava che avrebbe dovuto andare in tandem con i punti ristoro del museo Mudac e di Fossacava, ma alla fine è stata scorporata per questioni tecniche e pratiche. Gli altri due punti ristoro andranno a bando nei prossimi mesi e gli uffici stanno valutando se scorporarli come il chiosco o affidarli unitamente. Una notizia che farà piacere a tutti i frequentatori di piazza Gramsci: da mesi lamentavano la mancanza del punto ristoro che con la gestione di Emanuele Crudeli della Capinera era diventato un punto di riferimento per anziani, studenti e docenti dell’Accademia, artisti e turisti.

La concessione avrà la durata di sei anni con un canone annuo di 6mila euro, ovvero 500 euro al mese, anche se il contratto di locazione precisa che "in ogni caso, il canone di concessione effettivamente dovuto al Comune sarà determinato sulla base della migliore offerta, in rialzo, presentata dal soggetto che risulterà aggiudicatario". Il valore stimato della concessione, in base ai dati dell’Istituto studi e ricerche della Camera di commercio, è di 113mila euro di ricavi a cui vanno aggiunti 33mila di valore aggiunto, con un costo del personale di 35mila euro all’anno. Sulla base della perizia agli atti del settore, si può ipotizzare un investimento iniziale da parte del gestore, per la sistemazione di immobile e arredi, tra i 10 i 12mila euro. Spese che serviranno ad acquistare bancone attrezzato, frigorifero, tavoli e sedie da collocare nell’area esterna, ma anche per il ripristino a regola d’arte dell’impianto elettrico, l’installazione di due pannelli del contro soffitto, la sostituzione alcune mattonelle rotte, la tinteggiatura delle pareti e l’installazione di un boiler per l’acqua calda. A carico del concessionario sarà anche il pagamento dei tributi comunali come la Tari, l’occupazione suolo pubblico e il canone pubblicitario nel caso di insegna superiore ai cinque metri. Possono partecipare alla selezione soggetti commerciali in forma d’impresa come società, imprese, ditte individuali regolarmente iscritti alla Camera di commercio territorialmente competente, anche costituiti in raggruppamento. Tra i requisiti richiesti anche la presentazione di un progetto che valorizzi l’attività.

Alessandra Poggi