
Matteo Martinelli chiede all’amministrazione di istituire il servizio "Servirebbe a ovviare i ritardi sulla realizzazione dei progetti dell’Asl. Un modo per evitare che si intasi l’accesso al Noa con i codici bianchi".
Un infermiere nelle farmacie comunali per una rapida risposta sanitaria. Lo propone il consigliere comunale dei 5 Stelle Matteo Martinelli come soluzione ai ritardi nella realizzazione dei punti di primo soccorso. "La situazione della sanità nel nostro comune versa ormai in una situazione critica a causa delle gravi carenze – scrive Martinelli –, e ritardi della Asl nella realizzazione delle infrastrutture già programmate da anni. A ciò si aggiunga la palese incapacità di questa amministrazione, dominata anche su questo tema cruciale, come su altri, da plateali conflitti di interesse, di porsi come interlocutore credibile di fronte ai vertici dell’azienda sanitaria. Rileviamo che i punti di primo soccorso previsti sia a Carrara che ad Avenza non saranno rapidamente realizzati e che il pronto soccorso del Noa è spesso in affanno, soprattutto per gli elevati accessi dei codici bianchi. I cittadini con questi bisogni non trovano veloci risposte. Il Comune dispone tramite Nausicaa di 6 farmacie comunali. La presenza di un infermiere all’interno farmacie comunali durante l’orario di apertura – prosegue Martinelli –, potrebbe offrire interventi immediati a disturbi acuti o lievi, come una medicazione, un ciclo di iniezioni o la rilevazione parametri vitali senza sostituire il medico di famiglia, né intervenire in caso di urgenze maggiori che richiedano il pronto soccorso. Ovviamente le tariffe di queste prestazioni dovrebbero essere collegate all’indicatore Isee ed erogate a prezzi contenuti per salvaguardare la fascia più fragile della popolazione. I costi potrebbero essere assorbiti dai maggiori ricavi che questo servizio potrebbe generare, considerando l’alto valore anche in termini di marketing aziendale collegato alla capacità di soddisfare bisogni dei cittadini così importanti". Martinelli chiede al Comune di valutare questo progetto. "Sarebbe ora che la sindaca, l’assessore Carlo Orlandi e il Pd, primo responsabile politico del disastro del Monoblocco – conclude Martinelli –, la smettessero di utilizzare le società partecipate come strumento di consenso e, tra un incarico di partito e l’altro, iniziassero a perseguire anche il bene dei cittadini oltre che coltivare il proprio sempre più sparuto orticello".