PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

La piazza grida "Cessate il fuoco". Sfilata contro la guerra e la violenza

Un centinaio di persone, le bandiere della Palestina e un unico slogan per la pace nel mondo .

La piazza grida "Cessate il fuoco". Sfilata contro la guerra e la violenza

La piazza grida "Cessate il fuoco". Sfilata contro la guerra e la violenza

Sventolavano le bandiere della Palestina, assenti quelle dell’Ucraina ma il messaggio è stato chiaro, di bocca in bocca una sola frase: cessate il fuoco. Guerre che si susseguono, armi e sangue di civili popolano i notiziari, le immagini non danno tregua la stessa che si cerca da anni in quei territori. Basta a tutto questo lo hanno gridato ieri forte in piazza Palma a Massa circa un centinaio di persone, poche viste le previsioni, ma comunque i colori della pace hanno illuminato una giornata di fine febbraio. In piazza contro i conflitti e per solidarietà ai giovani di Pisa e Firenze, quelli coinvolti negli scontri con la polizia. "L’occasione per dire no a tutte le guerre: Ucraina, Gaza, Africa, Siria – racconta l’organizzatore Gino Buratti dell’Accademia apuana per la pace –. Tre presidi in tre città della provincia per affermare che la pace è possibile, ma richiede delle scelte politiche ed economiche così come la guerra. Ci vuole la volontà politica nell’ottica di salvare le persone civili perché dalla seconda guerra mondiale in poi le vittime dei conflitti sono perlopiù civili. Quando si dice che si può fare una guerra ma preservare i civili è un controsenso. La produzione di armi serve solo per fare le guerre".

Gli scontri a Pisa e Firenze? "Penso che la repressione in quella maniera sia veramente grave, questo non è un fatto occasionale, non si può reprimere l’impegno di giovani che hanno preso una posizione". A due anni dallo scoppio della guerra in Ucraina, tredici anni di conflitto in Siria, il Medio Oriente martoriato dai bombardamenti, le guerre in Africa e il neocolonialismo, associazioni comitati e cittadini ieri hanno raccolto firme, condiviso idee e gli attori recitato versi di pace. "Serve impegnarsi per la pace – dice il segretario provinciale della Cgil, Nicola Del Vecchio –, in merito a questo voglio ricordare Aleksej Navalnyj, morto, o forse sarebbe più giusto dire ucciso, pochi giorni fa, nel carcere russo di Kharp. Come ha ricordato il nostro Presidente Sergio Mattarella, questa vicenda riporta alla memoria i tempi più bui della storia, tempi che speravamo di non dover più rivivere. Non riusciranno a silenziare le voci che si stanno alzando contro queste guerre, ecco perché l’11 marzo abbiamo organizzato l’iniziativa ‘Lavoratrici e lavoratori contro la guerra, per un mondo di pace’ alla scuola Don Milani".

Un mondo di pace, quasi utopia visto come stanno le cose, "visto anche l’autorizzazione del governo israeliano a 3mila insediamenti in Cisgiordania – sottolinea Nicola Cavazzuti di Rifondazione –. Sulla Palestina è dal 1967 che la nostra parte politica chiede giustizia per la popolazione, il 7 ottobre sono solo gli ultimi 5 minuti di una partita che dura da anni. 30mila morti e alcuni non vogliono chiamarlo genocidio, non capisco come sia possibile che in soli 3 mesi sia stato fatto tutto questo". Poi c’è il Pd, quel centrosinistra che vuole ripartire dalla pace. "E’ necessario ricostruire il partito partendo da questi temi – spiegano la segretaria di Massa, Claudia Giuliani e il vice Ergest Cobaj –. Oggi siamo qua contro tutte le guerre, come partito abbiamo sempre auspicato pace e tutela nei confronti delle popolazioni". Conflitti che nascondono violenze contro le popolazioni in particolare contro le donne "che vanno supportate – conclude Ilaria Tarabella del Centro antiviolenza di Massa –. Violenze perpetue che dobbiamo combattere grazie alla nostra rete nazionale attiva anche in zone di conflitto. Gli stupri e le violenze fanno parte di una strategia di guerra".