di Alessandra Poggi
Dopo aver scalato le più importanti vette del mondo, ripulire da sola la scalinata del littorio non è stata una passeggiata, ma quasi. E lo ha fatto alla soglia dei suoi 78 anni. Nila Nicolini è una donna forgiata dalla montagna, e dall’inizio dell’estate tutti i giorni si alza di buonora per andare a pulire un pezzo della scalinata del littorio, un percorso tra i più amati da escursionisti o semplici amanti delle passeggiate all’aria aperta. Un cammino che da via Erevan porta a Codena attraverso i suoi 542 scalini che coprono un dislivello di 150 metri. Fu restituito agli amanti del verde e dell’aria aperta negli anni scorsi da una radicale opera di maquillage effettuata dal Cai. Poi la storica scalinata è finita nel degrado diffuso in cui versa gran parte della città.
Nila non ce la faceva più a vedere che quel percorso da almeno tre anni era invaso da erbacce e rovi, ma soprattutto che nessuno poteva più metterci piede e godere del sentiero e della vista mozzafiato che offre sulla città. Che la scalinata era impraticabile l’avevano segnalato nei mesi scorsi dalle pagine del nostro giornale anche diversi cittadini, che si erano inutilmente appellati alle istituzioni. Sollecitavano il Comune a fare quello che di fatto ha realizzato in autonomia e in silenzio Nila, o in caso di non competenza a segnalare la pulizia a chi di dovere. Un pezzo alla volta, giorno per giorno, questa donna, nemmeno nel fiore degli anni, ma tutttavia con un’energia da vendere, è riuscita a ripulire quasi per intero la scalinata. Tuttavia per questo suo gesto non vuole encomi, non vuole ringraziamenti: Nila è una persona molto riservata e sta facendo pulizia per l’amore del verde, niente di più.
"Mi sembra una cosa normale farlo – racconta Nila – sono abituata a fare fatiche fuori dal normale. Sono iscritta al Cai da più di cinquant’anni e sono stata educata dalla montagna. Sono stata in Nepal, in Turchia, in Tibet e conosco la fatica. Pulire la scalinata non mi pesa, amo la natura e la rispetto. Non potevo più vedere questo bellissimo percorso sottobosco invaso dalle erbacce e dai rovi. Qualcuno ha lavorato nei pezzi intermedi, credo quelli della segnaletica. Ho iniziato a pulire in estate e proseguirò finché non l’avrò ripulita tutta. Non amo parlare ma fare di fatto".
E che Nila sia una donna del fare lo ha dimostrato sul campo. Lei che è stata sette volte in Nepal, che ha scalato l’Ararat e il Kilimangiaro, ha affrontato salite in Nepal, Turchia, Patagonia, giusto per citarne alcune. "Piano piano aiutandomi con un falcetto e un seghetto ho ripulito la scalinata – prosegue la donna –. Di solito vado la mattina presto, verso le sette, e ritorno verso le due, quando fa troppo caldo. C’è ancora molto da fare ma sono determinata a finire. Si tratta di un percorso piacevole, e poi è anche storico. Dopo che ho tagliato i rovi e l’erba li porto ai bidoni, ho trovato anche delle siringhe. Questa scalinata è segnalata nei percorsi del Cai, e così come socia ho deciso di impegnarmi personalmente. Pulire il percorso è una cosa che rientra nel mio carattere. La montagna mi ha insegnato che ogni volta si torna a casa un po’ diversi, ogni spedizione cambia l’accettazione delle cose, la tolleranza. Adesso la scalinata è quasi libera e le persone potranno tornare a passeggiare – conclude Nila –. Non mi interessano i complimenti, l’ho fatto perché mi andava di farlo e questa è una cosa intima".