
Dal 7 al 15 giugno a Palazzo Ducale le opere di Joan Josep Barceló, Aldo Gallina in arte Jona, Maria Giulia Cherubini e Valente Cancogni .
Ecco "Segni" a Palazzo Ducale. Si tratta di una mostra internazionale di arte contemporanea di scena dal 7 al 15 giugno nel Salone degli Svizzeri. L’evento si inserisce nel calendario delle iniziative artistiche promosse dal Premio Sandomenichino e sostenute da Regione, Provincia e Comune di Massa. "Segni" nasce come riflessione profonda sulla permanenza dell’atto artistico. L’arte, in tutte le sue declinazioni, lascia tracce visibili e invisibili: impronte del passaggio umano, spirituale, emotivo, intellettuale. I segni, in questa prospettiva, diventano linguaggi plurimi, incisioni del pensiero, graffi della memoria, testimonianze visive di interiorità che si fanno universali. La mostra è curata da Filippo Papa e coordinata da Emanuela Cordiviola. Espongo quattro artisti: Joan Josep Barceló, Aldo Gallina in arte Jona e i massesi Maria Giulia Cherubini e Valente Cancogni.
Joan Josep Barceló, poeta, artista visivo e curatore internazionale. Barceló sviluppa un linguaggio artistico che fonde parola e immagine, corpo e pittura. Le sue opere, spesso astratte e simboliche, sono segni rituali, aperture sull’inconscio, scritture archetipiche capaci di evocare spiritualità e trascendenza. Maria Giulia Cherubini, artista affermata, lavora sul tema del gesto come resistenza e identità. Nei suoi lavori pittorici e installativi, il segno si fa grido e carezza, affiorando in una stratificazione di materia, luce e memoria. La sua ricerca si concentra sul corpo, sul dolore e sulla bellezza che resiste. Aldo Gallina in arte Jona, visionario e innovativo, è un artista del segno esistenziale. La sua produzione oscilla tra la scultura e la pittura del simbolismo contemporaneo, dando vita a opere essenziali che esplorano la ciclicità della vita, le emozioni e il concetto di redenzione. I suoi segni si manifestano spesso come calligrafie interiori, testi silenziosi da decifrare con il cuore. E ancora Valente Cancogni, maestro di equilibrio tra figurazione e astrazione, usa il segno come architettura poetica. Le sue opere dialogano con la natura, la filosofia e la storia dell’arte. Ogni tratto è misurato, ma pieno di emozione: una mappa interiore che si apre sul mondo.
Il curatore, Filippo Papa, porta in "Segni" la sua capacità di dare corpo alle emozioni e costruire un dialogo autentico tra artisti, pubblico e spazio espositivo all’interno di una mostra che promuove il dialogo internazionale e intergenerazionale nel panorama dell’arte contemporanea e valorizza il territorio toscano come crocevia culturale europeo. Il vernissage è previsto sabato 7 giugno, alle ore 17.30. La mostra resterà aperta dal lunedì alla domenica dalle 17 alle 19.30.
Angela Maria Fruzzetti