"La fontanella va riaperta. Ma separandola da Evam"

La proposta di Fratelli d’Italia: "La stessa società ha indicato l’intervento al Comune"

E’ da tempo che le fontanelle di Evam sono chiuse e il problema era noto già ai tempi del consiglio di amministrazione guidato da Stefano Pileri: i serbatoi dello stabilimento per l’acqua di servizio, proveniente dalla sorgente Sette Fontane, e le fontanelle sono collegati. Questo aveva creato non pochi problemi alla produzione che più di una volta si era dovuta fermare perché magari le fontanelle venivano lasciate aperte, andando a prosciugare i serbatoi, ma anche per le criticità di accoppiamento con le conseguenti sanificazioni necessarie. A rimettere i puntini sulle ‘i’ sono i consiglieri di Fratelli d’Italia che appunto chiedono all’amministrazione comunale di finanziare le opere necessarie a ‘separare’ le due linee così da poter riaprire le fontanelle pubbliche. La richiesta arriva attraverso una mozione firmata da Marco Guidi, Bruno Tenerani e Massimiliano Evangelisti: "Secondo la società Evam la possibilità di riaprire le fontanelle pubbliche nei pressi dello stabilimento passa attraverso la necessità di un intervento che renda l’impianto autonomo rispetto al prelievo pubblico dell’ acqua. Per questo Evam con una nota inviata all’amministrazione comunale ha indicato ed elencato in modo dettagliato quelli che sono gli interventi necessari e che, secondo la società, devono essere a carico del bilancio del Comune, per questo abbiamo chiesto, con la nostra mozione un impegno economico al sindaco".

Le criticità individuate da Fratelli d’Italia sono tre: "L’acquedotto di distribuzione è collegato con una semplice valvola a farfalla alla sorgente, non è sanificabile e quello di distribuzione non è mai stato sanificato da quando messo in opera". Per questo è necessario dividerli, progettare e realizzare un nuovo acquedotto di distribuzione per permetterne la sanificazione attraverso il sistema utilizzato da Evam. Quali sono i lavori da eseguire? Secondo una nota di Evam, riportata da FdI, bisogna recuperare un serbatoio già presente, progettare un circuito con una scorta di 3mila litri con mescita temporizzata, posizionare il serbatoio lato capannone per il Pet e prevedere che il serbatoio si auto rifornisca tramite sonda di livello e valvola comandata elettricamente. "Mentre c’è chi fa del populismo e si limita a raccogliere firme – concludono i consiglieri – FdI indica una strada concreta".

Il riferimento è alla raccolta firme lanciata dal Movimento 5 Stelle e portata avanti con successo in queste ultime settimane. In fondo, al di là delle beghe politiche, la richiesta è la stessa: quelle fontanelle di Evam vanno riaperte.