
Il voto fatto nel 1622 per sconfiggere la pestilenza nel 2022 compirà 4 secoli. E il Comune, con l’aiuto delle parrocchie, presenta gli incontri “I percorsi dello spirito“ aperti a chi vorrà approfondire la storia. Oggi alle 16.30 nella chiesa di San Nicolò, Paolo Lapi parlerà del Cristo Nero. E’ una festa, che ricorre in questi giorni, sentita dai parrocchiani legati al crocifisso posto nell’abside dell’altare. Di incerta origine la scultura (del XVI secolo?) è legata a una leggenda e viene esposta ogni 30 anni in Cattedrale. Si dice che una donna di nome Liberata ospitò una sera un pellegrino con un pesante fardello e bisognoso di ricovero. Il mattino l’uomo sparì. Ma nella soffitta, dove aveva dormito, c’era la luce. Si trovò un sacco: era il crocifisso che venne posto nella vicina chiesa. Passiamo al 1944. La pioggia di bombe iniziò l’11 maggio per replicare a settembre e febbraio. Ben 12 i morti. Il 18 marzo una bomba colpì una casa davanti a S.Nicolò. Poteva essere una strage ma l’ordigno non scoppiò, come bloccato da mano santa. L’intervento del Cristo.
(Parroco pontremolese, foto d’archivio)