REDAZIONE MASSA CARRARA

Io, Pino, sono un sopravvissuto al downburst Noi alberi non siamo (oggi come ieri) un optional

L’idea di tagliare le piante è sbagliata perchè la responsabilità di quanto accaduto è umana.

Io, Pino, sono un sopravvissuto al downburst Noi alberi non siamo (oggi come ieri) un optional

Il racconto immaginario fatto da una bella pianta che da tanti anni vive e cresce sul nostro litorale facendo felici sia i grandi che i più piccini, sia i turisti che i residenti.

"Ciao a tutti! Mi chiamo Pino e sono un pino. Sono sulla cinquantina e vivo in un parco di Marina di Carrara. Molte persone si siedono in estate sotto la mia ombra, i bambini giocano sotto di me e alle volte mi abbracciano pure. Nella mia vita ne ho viste tante: dal sole che spacca le pietre fino ai nubifragi più violente, dalle alluvioni che allagano tutto il quartiere fino alla neve. Ma qualcosa di terribile accadde quella mattina del scorso 18 agosto 2022, quando un forte vento travolse la mia casa, l’intera pineta. Il vento si faceva sempre più forte ma io, che ero molto più robusto, riuscii a resistere più degli altri e quindi mi salvai.

Alcuni miei amici invece caddero sulle automobili parcheggiate, sulle strade, sui giochini dei bambini, sulle case più vicine. Proprio per questo è stata poi presa la decisione di abbattere i più vecchi tra noi, perché ritenuti pericolosi. La verità - spiega il nostro amico Pino - invece è che non siamo affatto pericolosi perché la colpa di quanto è successo non è nostra ma, semmai, dell’incuria umana.

Si dovrebbe capire che noi alberi non siamo un optional, perché la vita per gli esseri umani, senza di noi, non sarebbe la stessa. E si dovrebbe anche ricordare che, se si vuol sentire il canto degli uccellini, non serve comprare una gabbia, ma piantare un albero!".