Pazienti infettati dalle infiltrazioni del medico: "Infiammazioni non causate dal farmaco"

Parla il perito

Analisi mediche, laboratorio analisi, foto generica

Analisi mediche, laboratorio analisi, foto generica

Massa, 4 luglio 2019 - «Questa storia nasce da una forma di inquinamento ambientale e dal nostro punto di vista le infiammazioni articolari che sono state contratte dai pazienti non sono imputabili al trattamento farmacologico al quale sono stati sottoposti i pazienti stessi».

A parlare, in esclusiva con ‘La Nazione’, è un medico di fama nazionale il chirurgo, ora in pensione, Ubaldo Prati, il perito al quale lo studio Chimenti di Marina si è affidato ancor prima della indagine della Procura per capire cosa stesse succedendo. In sostanza il dottor Maurilio Chimenti, infettivolgo conosciuto e stimato, oggi in pensione, è stato il primo ad occuparsi di cosa era successo ai suoi pazienti, una decina, che si erano sottoposti a terapie articolari, tutti lo stesso giorno. E subito ha chiuso lo studio, prima ancora che scattasse l’intervento dell’autorità giudiziaria.

Tutto è accaduto in un solo giorno di attività. Ubaldo Prati ha fatto, in termini di amicizia, una perizia che, se sarà necessario, sarà messa a disposizione della autorità giudiziaria che ha aperto un fascicolo per lesioni colpose iscrivendo nel registro degli indagati come atto dovuto Maurilio Chimenti.

«In una sola stanza dello studio – dice Ubaldo Prati, un curriculum specchiato e prestigioso – si è verificato, come può accadere negli ospedali o in altri ambienti, un inquinamento da staffilo cocco. Un evento imprevedibile che non ha niente a che fare con prestazioni sanitarie. E quando il dottor Chimenti ha avuto le informazioni su cosa era successo, vale a dire il giorno successivo, ha subito incaricato una ditta specializzata perché facesse l’intervento necessario e opportuno. E ha ovviamente chiuso lo studio. Tutto questo nell’interesse dei clienti. I clienti che hanno contratto l’infiammazione articolare voglio ripeterlo sono clienti di un solo ed unico giorno. E voglio anche dire che lo staffilo cocco è lo stesso batterio che è stato isolato negli accertamenti successivi ai quali si sono sottoposti i pazienti».

Una vicenda delicata che è al vaglio della autorità giudiziaria, sulla quale Maurilio Chimenti si era mosso immediatamente. « Lo studio - dice concludendo Ubaldo Prati - può essere riaperto perché è stato bonificato, non ci sono motivi perché resti chiuso».

maria nudi