ALFREDO MARCHETTI
Cronaca

Inchiesta sui falsi incidenti: nuovi avvisi di garanzia

Si apre un altro filone della maxi indagine per truffa assicurativa e corruzione ’Botto 2’: incompatibilità del gup, slitta l’udienza preliminare per 106 imputati

Un tribunale (Foto di repertorio)

Massa, 29 settembre 2023 - Si apre un nuovo filone per la maxi inchiesta del ’Botto’. Mentre ieri mattina la tranche più imponente, che vede davanti al gup Dario Berrino ben 106 imputati, ha visto uno stallo momentaneo, è arrivata la conclusione delle indagini da parte della pm Giulia Giancola e l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio per un’altra parte, quella che vede indagate sette persone. I capi d’imputazione sono: corruzione di pubblico ufficiale in atti contrari ai doveri di ufficio, falso ideologico in atto pubblico (che nel caso di specie sarebbero i certificati medici), truffa assicurativa.

Si tratta di un ’pezzo’ del ’Botto 1’ che è stato ripreso nel corso di questi mesi e che vedrà la fissazione dell’udienza preliminare, con molta probabilità, nelle prossime settimane.

Intanto ieri mattina c’è stata l’udienza davanti al gup Dario Berrino per gli altri 106 imputati, accusati di frode assicurativa, falso materiale, falso materiale commesso da pubblico ufficiale, truffa, falso ideologico. Per alcuni di loro c’è anche l’associazione a delinquere e la corruzione. La schiera di legali ieri mattina ha espresso alcune eccezioni, una su tutte la compatibilità del giudice Berrino, presente nel primo procedimento nel ruolo di giudice delle indagini preliminari. Al termine di una camera di consiglio durata circa un’ora il giudice ha accettato le eccezioni: gli atti sono stati inviati al presidente del Tribunale di Massa per l’eventuale riassegnazione ad altro giudice. Il rinvio è stato fissato al 23 ottobre alle 11.

Una maxi inchiesta nata nel 2017, iniziata dalla pm Alessandra Conforti, quando poi due anni dopo scattarono le manette per quattro persone e altri 13 finirono agli arresti domiciliari, inchiesta che scoperchiò il vaso di Pandora su presunte richieste di risarcimenti alle assicurazioni, poi ottenuti, indagine che avrebbe scoperto un modus operandi collaudato per truffare le compagnie assicurative, che vede come parti offese anche il Comune di Massa e l’Asl. Secondo le carte della Procura ci sarebbe stato chi fingeva di esser stato investito, chi invece testimoniava di aver assistito a un incidente stradale, altri invece avrebbero raccontato di incidenti domestici mai avvenuti.