
Non possiamo nascondere la nostra vera natura a noi stessi, a quel narcisismo esistenziale che ci scopre anche dietro le maschere più raffinate che possiamo costruire. Come il cane Argo che riconosce Ulisse travisato dopo 20 anni al suo ritorno a Itaca. E 20 anni ci sono voluti pure a Lorenzo Porzano per mettere a nudo Kino, un cane che è poi il suo alter ego artistico e la forma con cui rappresenta nelle sue opere realizzate in due decenni l’analisi dell’eccesso di narcisismo che può fare male. L’ex amministratore unico di Asmiu e oggi presidente di Evam ha uno spirito artistico che in pochi conoscevano, "neppure mio padre lo sapeva", racconta. Ma quei pochi amici con cui ha condiviso la passione coltivata nell’anima e nelle sue stanze lo hanno spinto a metterla in mostra. Nel senso letterale del termine. E infatti sarà protagonista di una mostra personale dal 26 al 29 maggio nella Sala dell’Annunziata del Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta. Il titolo è ‘I show you Kino’. "Sono dodici tele – racconta – realizzate in tecnica mista che rappresentano un viaggio nella storia con gli occhi del narcisismo. C’è anche una sezione dedicata al lavoro in Ucraina che si chiama ‘Uncle kino’ in cui il famoso manifesto dello Zio Sam viene reinterpretato con la figura di Kino, ossia dell’ego e del narcisismo, trasformando la richiesta di arruolarsi nell’esercito americano in un appello agli artisti per aderire alla ‘Love army’. Una serie di manifesti che saranno appesi anche nelle strade dell’Ucraina grazie all’associazione Colors For Peace nell’ambito della missione Robert Kennedy Human Right Italia". Nelle opere in mostra poi l’alter ego di Porzano, un piccolo bassotto, fa un viaggio attraverso quegli eventi che alla fine sono stati provocati da un eccesso di narcisismo, dal muro di Berlino passando per Napoleone. Ma quando inizia l’avventura artistica di Porzano? "Da sempre dipingo, certo c’è una differenza con l’artista di professione. Io sento l’esigenza di esprimere quello che avevo dentro. Sono stato incentivato a continuare dal maestro e amico Giuseppe Veneziano che quando ha visto le mie opere ha deciso di regalarmi anche il suo primo cavalletto ed è anche il curatore della mostra. Così nasce la mostra che dedico anche a un grande amico che ha dedicato la vita all’arte: in memoria di Domenico De Angeli, contro i re e i tiranni". E allora chi è Kino? "Il mio alter ego e la mia anima che rappresento sotto forma di un cane che mi ha accompagnato in un periodo burrascoso, circa 20 anni fa quando avevo uno spirito vagabondo, ho fatto tribolare tanto la mia ex moglie e avevo sempre una casa amica che mi accoglieva quando ne avevo bisogno".