di Daniele Rosi
"Il nuovo piano regolatore portuale non deve diventare uno strumento politico, bensì un’occasione di sviluppo". Il messaggio, forte e chiaro, è arrivato dall’onorevole della Lega Andrea Barabotti, intervenuto ieri mattina all’Autorità portuale in un incontro per fare il punto della situazione sullo scalo apuano, da mesi al centro di un forte dibattito tra favorevoli e contrari alla nuova razionalizzazione dell’area. Nelle intenzioni della Lega, che porterà il tema del porto alla Camera dei Deputati tra pochi giorni, anche la creazione di un tavolo tecnico ministeriale per far ripartire la fase di stallo intorno al nuovo piano regolatore.
Oltre a Barabotti, sono intervenuti anche il segretario provinciale della Lega e consigliere comunale Andrea Tosi, insieme al consigliere regionale del partito Massimiliano Baldini. Presenti anche Pierlio Baratta del Comitato di indirizzo della Zona logistica semplificata, Matteo Marcucci assessore Lavori pubblici del Comune di Pietrasanta e Massimo Balzi presidente del circolo culturale Mazzei. Se negli ultimi mesi tanto si è parlato, e probabilmente tanto ancora si discuterà intorno al futuro del porto di Marina, tra le questioni più urgenti vi è senza dubbio il tema del nuovo piano regolatore, che nelle intenzioni dovrebbe andare a sostituire il precedente documento risalente al 1981, non più al passo con i tempi. La situazione intorno al nuovo piano regolatore, in attesa del nulla osta del Consiglio superiore dei lavori pubblici, vive da mesi in una fase di stallo, che proprio la Lega ritiene di far ripartire il prima possibile.
Per fare ciò, l’onorevole Barabotti ha annunciato che il tema del porto di Marina sarà al centro di un’ordine del giorno che sarà discusso il prossimo 7 luglio a Roma. "Il porto è inserito in un contesto ben preciso - ha spiegato l’onorevole - ma l’attuale piano regolatore, che risale a 44 anni fa, non è più sufficiente per organizzare le attività portuali. Ultimamente la conflittualità intorno al porto si è alzata. Ci sono state in questi mesi tante osservazioni, da più parti, che hanno creato attriti. Se dovesse perdurare questa conflittualità, il rischio è che il vecchio piano regolatore possa rimanere altri anni in vigore. Il nuovo piano regolatore sta diventando uno strumento politico ed è sbagliato, perché prima di tutto l’attenzione va data allo sviluppo del porto. Il dialogo deve riprendere, come tempo fa". Barabotti ha poi raccontato di un confronto costruttivo avvenuto tra lui e il nuovo commissario straordinario dell’Autorità portuale Mar ligure orientale Bruno Pisano per aprire un nuovo tavolo di dialogo, più ulteriori scambi di pareri con il presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Massimo Sessa proprio per la disponibilità di un eventuale tavolo tecnico che riunisca gli attori che hanno un ruolo nel procedimento.
Un ulteriore confronto sul porto è avvenuto tra l’onorevole e il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi, chiedendo la disponibilità del Ministero a impegnarsi nella creazione del tavolo di confronto, coinvolgendo Autorità portuale, Regione e Consiglio superiore dei lavori pubblici. "Quando il 7 luglio, il decreto legge sulle infrastrutture arriverà alla Camera - ha concluso Barabotti - l’aula di Montecitorio sarà impegnata anche con il nostro ordine del giorno sul porto, che io vedo positivamente".