ANGELA MARIA FRUZZETTI
Cronaca

Il blitz al torrente Renara: "Vanificati i nostri sforzi"

La rabbia di un gruppo di residenti: "Avevamo creato una pozza ’regolare’". Santi (Pd): "Hanno difeso il fiume, vanno distinti da chi lo vuole colonizzare".

Vigili urbani e dipendenti Asmiu in azione lungo il torrente Renara

Vigili urbani e dipendenti Asmiu in azione lungo il torrente Renara

La reazione di un gruppo di residenti dei paesi montani al blitz della Polizia municipale sul torrente Renara non si è fatta attendere: "Hanno distrutto ciò che noi avevamo creato, un luogo pulito, ripulito da noi con tanto rispetto per l’ambiente. Avevamo creato una pozza rispettando le modalità – spiegano i giovani di Forno - utilizzando anche sacchi al posto della plastica. Sacchi di sabbia che durante il blitz sono stati tagliati con spregio. Avevamo creato anche punti per i fumatori, con posacenere in materiale naturale. Non siamo "pirati" del fiume, portiamo avanti quello che abbiamo ereditato dai nostri avi: rispetto per l’ambiente e soprattutto pulizia. Non sporchiamo ma portiamo via anche i rifiuti lasciati da altri. Non meritavamo questo affronto, con spregio. Che poi, quello che è stato distrutto nel fiume, abbandonato dopo il blitz, lo abbiamo tolto noi".

A sostegno dei ragazzi si pronuncia la consigliera comunale del Pd, Giovanna Santi: "Lo dico chiaramente: io sto dalla parte dei ragazzi della montagna a cui è stato distrutto il pozzo a Renara. Loro il fiume lo hanno pulito, facendo anche quella parte che è competenza di altri. Si dovrebbe essere in grado di distinguere chi il fiume lo vive e lo rispetta da chi lo vuole colonizzare. Credo che i problemi in montagna siano ben altri e più seri: la strada dove si rischia ogni giorno, i bidoni che non ci sono, la scarsa pulizia e tutto il resto. Possibile che una risorsa come il nostro fiume da noi diventi degrado? Ai nostri ragazzi – conclude Santi – lasciate almeno la possibilità di fare una nuotata dove vivono".

Anche Giuliano Cherubini, residente attento alle tematiche del paese, interviene così: "Sarò sempre dalla parte della montagna. Premesso che l’ ordinanza comunale vieti certe determinate costruzioni, purtroppo chi frequenta il fiume da anni si è visto abbattere le pozze realizzate con rispetto. Penso che sia giusto trovare una soluzione definitiva, che accontenti da una parte la gente che frequenta il torrente e dall’ altra l’ amministrazione comunale. Il confronto e il dialogo devono oggi servire per andare verso una risoluzione condivisa". E su questo i ragazzi di Forno sono disposti a promuovere un incontro per mettere al centro la problematica nata in questi ultimi anni verso i frequentatori del fiume. Sì al controllo e al rispetto, in maniera condivisa. "Siamo i primi a vigilare sul fiume – è il messaggio dei ragazzi - siamo le sentinelle dell’ambiente".

Angela Maria Fruzzetti