CLAUDIO LAUDANNA
Cronaca

Il cuore anarchico batte sul palco di Sanremo Truppi e Capossela in memoria di Fiaschi

La cover dedicata a Fabrizio De Andrè parlava carrarino. Il cantautore napoletano aveva appuntato sul petto il simbolo libertario

di Claudio Laudanna

Fabrizio De André, Goliardo Fiaschi, la storia dell’anarchismo e le radici libertarie di una città intera: tutto questo racchiuso in pochi centimetri di stoffa. Non c’erano Zucchero o Francesco Gabbani quest’anno a rappresentare Carrara sul palco del festival di Sanremo, ma a portare la nostra città alla ribalta nazionale ci hanno pensato ugualmente Vinicio Capossela e Giovanni Truppi. Durante la serata di venerdì, dedicata ai duetti e alle cover, i due cantautori hanno proposto, con l’accompagnamento dell’armonica di Mauro Pagani, l’iconico brano di De André ’Nella mia ora di libertà’ e durante la propria esibizione Truppi ha sfoggiato appuntato sulla canottiera rossa un cuore rossonero dono del circolo Goliardo Fiaschi di via Ulivi.

A svelare questo particolare omaggio è stato proprio Capossela che, intervistato da Gino Castaldo ed Ema Stokholma per Radio 2 subito dopo l’esibizione, ha voluto spiegare il particolare significato di quel simbolo. "Questo cuore – ha spiegato Capossela – è un dono del circolo anarchico Goliardo Fiaschi di Carrara e vuole essere un omaggio al grande umanesimo della migliore anarchia che Fabrizio De André ha raccontato. Ci voleva un cuore che battesse in questo modo ed è stato un piccolo pensiero da parte di amici e compagni".

Proprio dunque quando in città è tornato ad accendersi il dibattito sull’intitolazione di uno spazio pubblico a Faber e con il 40esimo anniversario del grande concerto al Politeama in favore della stampa anarchica che cadrà il 6 marzo prossimo, è stato così ricordato indirettamente, e in diretta nazionale, lo stretto legame tra De André e Carrara. Non è un caso, d’altro canto, che dietro a questa iniziativa ci sia un artista come Capossela che a sua volta ha un rapporto particolare con il nostro territorio. Qui il cantante è stato spesso di casa agli inizi della propria carriera e qui è tornato altrettanto spesso, sia per esibirsi in concerti memorabili come quelli a Fantiscritti del 2006 o ancora al porto di Marina del 2011 e, infine, agli Animosi il 27 febbraio 2020, ultimo spettacolo prima della pandemia, ma anche perché conserva tante amicizie.

"Il cuore a Sanremo è figlio di rapporti personali che Capossela conserva con alcuni compagni del circolo – spiega Davide Lazzaroni del circolo -. E’ stato comunque un omaggio che ci ha fatto davvero tanto piacere, come il fatto che venissimo ricordati anche nel libro che ha scritto sempre Vinicio".

A ben vedere, tuttavia, anche Giovanni Truppi è legato al territorio apuano visto che pochi giorni fa ha ricevuto il premio ‘Lunezia per Sanremo 2022’ per il suo brano in gara dal titolo ‘Tuo padre, mia madre Lucia’. Un riconoscimento che è gli è stato attribuito da parte di una giuria composta dal patron del Lunezia Stefano De Martino assieme a Dario Salvatori, Mariella Nava, Loredana D’Anghera, Beppe Stanco, Roberto Benvenuto, Marina Pratici e Selene Pascasi conquistati dal contenuto e dal testo della canzone presentata all’Ariston.

"Sul palco abbiamo portato dei simboli e sul mio cuore c’era un cuore rosso e nero opera di Goliardo Fiaschi, partigiano in Italia e Spagna e fondatore del circolo anarchico di Carrara – ha voluto raccontare invece Truppi riguardo l’esibizione di venerdì sera sui propri canali social -. Non sono a mio agio ad espormi così tanto. Allo stesso tempo credo che sia necessario fare assunzione di responsabilità rispetto alle parole che ho cantato anche a loro protezione, perché sono parole incendiarie e tali devono restare. Siamo tutti coinvolti, diamoci da fare. Viva Fabrizio De André".