
Un’altra giornata nera per la provincia apuana: sei, ieri, le vittime del Covid. Fra queste, Paolo Cosseddu, geologo di 58 anni, residente a Massa. Amante della montagna, in particolar modo delle Apuane, era stato un apripista – in tutti i sensi – dell’attività di arrampicata e scalata nella nostra zona. Da un po’ di tempo aveva scoperto un brutto male che però non lo aveva mai fermato. Poi il contagio che ne ha aggravato le condizioni, senza lasciargli scampo. In lutto tutta la comunità del Cai di Massa, all’interno della quale Paolo era conosciuto e stimato. Le sue ceneri, se possibile, saranno disperse sulle Apuane: "Ciao Paolo, in questa tua ultima scalata – scrive il Cai – vogliamo guardarti dal basso, leggero come sempre, con il tuo sorriso e le tue battute sempre pronte. La montagna era il tuo mondo, sulle pareti di tutta Italia e nelle forre hai lasciato il tuo segno, hai permesso ad altri di poter amare le varie attività a cui ti eri avvicinato. E tutto questo in silenzio, senza protagonismi, senza quel clamore che anche tu sapevi avrebbe disturbato la montagna. Per gli amici e le amiche eri un punto di riferimento, eri la persona a cui chiedere, sapendo che sempre sarebbe arrivata una risposta, precisa, puntuale, documentata. Avevi un dubbio su una via di arrampicata, su un attacco di una forra, sulle condizioni di sicurezza di una falesia? Chiamavi Paolo. Così, come un buon compagno di cordata, la tua mano era sempre lì, pronta ad aiutare chi si trovava in difficoltà, perché sapevi bene che la bellezza della montagna è proprio la condivisione di tutto, dei momenti belli e di quelli difficili, perché con la montagna non si scherza: tutti momenti che trasformano, sempre, la conoscenza in amicizia. Ora ti guardiamo dal basso, salire leggero, mentre ci guardi con il tuo sorriso che rimarrà nei nostri cuori e sulle nostre Apuane. Ciao Paolo".
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