I tesori del castello Castiglione del Terziere svela agli studiosi il suo patrimonio di libri

Convegno di 2 giorni con le Università di Parma, Bologna, Pisa e Montreal sulla straordinaria biblioteca creata dall’intellettuale Loris Jacopo Bononi. Una pubblicazione in cui per la prima volta sarà studiata da specialisti.

I tesori del castello  Castiglione del Terziere  svela agli studiosi  il suo patrimonio di libri

I tesori del castello Castiglione del Terziere svela agli studiosi il suo patrimonio di libri

di Natalino Benacci

“I tesori di carta del castello. Da Dante a Proust” sono manoscritti, incunaboli, cinquecentine, postillati. Un patrimonio straordinario che sarà al centro domani e sabato di un convegno a Castiglione del Terziere organizzato dalle Università di Bologna e Parma. L’obiettivo è proprio valorizzare l’immenso tesoro librario raccolto da Loris Jacopo Bononi di cui è stato di recente il decimo anniversario della morte. Uomo di scienza e di poesia, eccezionale bibliofilo, storico, medico, libero docente universitario di microbiologia e mecenate della cultura, Bononi ha radunato negli scaffali della sua biblioteca nel castello rare e preziose edizioni incunabole figurate della Divina Commedia e capolavori della letteratura, pergamene, pagine vergate da autori come Petrarca, Boccaccio, Ariosto, Leopardi, Manzoni e Proust.

Un patrimonio culturale che ha sempre aperto agli studenti in visita al castello, mostrando con delicatezza e passione i suoi gioielli. L’intento del poeta-medico, che incarnava l’anima della Lunigiana storica, era la creazione a Castiglione del Terziere di un importante centro di studi umanistici, in grado di accogliere ricercatori per seminari, convegni o semplici soggiorni di studio. Questo è anche l’obiettivo dell’erede spirituale e culturale Raffaella Paoletti, che ha varato l’ importante progetto “Castelli & Destini” per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei piccoli borghi a cui hanno aderito importanti università italiane e centri studi. "La biblioteca si divide in due parti, una umanistica e l’altra di storia locale – spiega –. Loris non era un collezionista, ha creato consapevolmente nella biblioteca un panorama culturale di altissimo livello. Occorre utilizzare questa grande opportunità: le scuole dovrebbero approntare un progetto didattico per far conoscere questo patrimonio. Gli studenti erano nel cuore di Loris".

Il convegno sui tesori di carta si apre domani alle 15 al Castello e prosegue sabato con la partecipazione di numerosi docenti delle Università di Parma, Bologna, Pisa e Montreal. Il programma prevede una prima parte di relazioni sul tema “Attraversamenti. Tra gli scaffali delle biblioteca” su cui intervengono Paolo Tinti (Antiche carte ai margini: la biblioteca del castello), Carlo Varotti (Percorsi storiografici tra manoscritti), Marcello Dani (I tesori danteschi del Terziere), Loredana Chines (Il Petrarca tra edizioni, lettori e postillatori), Nicola Bonazzi (Boccaccio al Terziere: fascino ed esemplarità. di una collezione unica). Si prosegue sabato alle 9.45 con Veronica Dada (Gli interessi medievali e umanistici di Loris), Giacomo Ventura (Le postille di Aldrovandi ai Problemata di Aristotele, 1501), Nicola Catelli (Le edizioni di Ariosto e dei poemi epico-cavallereschi), Diego Varini (Con Bononi attraverso il Seicento), Paola Italia (Edizioni e varianti dei Promessi Sposi nella sezione manzoniana). Nel pomeriggio, dalle 15, gli approfondimenti su alcuni pezzi unici con Andrea Severi (Un trittico rinascimentale bononiano), Dario Brancato (Le Istorie fiorentine di Machiavelli appartenute a B. Varchi e C. Strozzi), Roberta Priore (Poesia e autobiografia: la sezione leopardiana), Gian Paolo Anselmi (Una lettera sconosciuta di Proust). Del convegno saranno pubblicati gli atti con interventi degli specialisti.

Loris Jacopo Bononi è stato uno dei più importanti scrittori italiani del ‘900. Esempio unico nel panorama letterario italiano, per l’assoluta originalità della sua scrittura, amato da Pier Paolo Pasolini e Mario Luzi che definì "mirabile" la sua poesia, matrice di un linguaggio originale prodotta dalla storia della sua terra. Nato a Fivizzano nel 1929, medico e docente di microbiologia, ha coniugato passione per la scienza con l’amore per il verso e la memoria. Nella sua attività professionale ufficiale ha diretto la Sezione Italiana di Pfizer, per un certo periodo anche negli Stati Uniti. Ha poi proseguito a Milano in Zambeletti e a Firenze con Manetti & Roberts. Ma era un poeta. Lo dimostrò alla fine degli anni Sessanta con “Diario Postumo” e subito dopo con “Miserere Dei” (1970) e “Il poeta muore” (1973), la “Trilogia”, riproposta da Marsilio nel 1994.

Uno stile temerario e profetico che attingeva addirittura ai poeti provenzali: dalla contemporaneità alla storia per esprimere il sogno dell’alchimia in grado di rendere il verso immortale come un Highlander. Ma Bononi per la Lunigiana è stato anche il vate-custode delle radici culturali: a Fivizzano, città medicea, ha creato il museo della stampa in memoria di Jacopo, un allievo di Gutemberg, che stampò autori latini nel 1471. E nella sua casa a Castiglione del Terziere nel Comune di Bagnone ha allestito una biblioteca degna di quella descritta da Umberto Eco nel romanzo “Il nome della rosa”. Ma senza vietare libri.

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