I sindacati: "Sanac, nessun segnale positivo" E’ in arrivo una mobilitazione generale

"Se Acciaierie d’Italia fosse interessata all’acquisizione avrebbe già concluso. E perchè da giugno non riceviamo più suoi ordini?. Le parole del ministro Giorgetti non ci rassicurano affatto. Servono atti concreti, gli accordi sottoscritti vanno rispettati"

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"Non ci sentiamo assolutamente tranquillizzati dalle parole del ministro Giancarlo Giorgetti che ha dichiarato la volontà di procedere a nuova gara e l’interesse di Acciaierie d’Italia ad avanzare un’offerta. Se davvero ci fosse questo interesse perché non si è conclusa l’acquisizione già oggi? Perchè poi dal mese di giugno la società Sanac

non sta più ricevendo ordini da parte di Acciaierie d’Italia?". Sono i sindacati a esprimere dubbi e perplessità sulla situazione della Sanac all’indomani dell’audizione del ministro Giorgetti davanti alla Commissione attività economiche della Camera presieduta dall’onorevole Martina Nardi. I sindacati – Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec – annunciano nuove iniziative di lotta per la prossima settimana. In particolare una grande manifestazione che chiamerà a raccolta tutto il territorio.

"La situazione – sostengono i sindacati – che vede coinvolti i 350 lavoratori del gruppo Sanac, di cui 110 operanti nello stabilimento di Massa, ha dell’incredibile. A inizio ottobre siamo stati informati che l’incontro previsto per l’acquisizione da parte della società ArcelorMittal, oggi Acciaierie d’Italia, vincitrice del bando e assegnataria della gara pubblica con decreto del Mise del marzo 2019, è andato deserto. A seguito quindi dell’assenza della società aggiudicatrice la gestione commissariale sta procedendo con l’escussione della fidejussione e con l’indizione di una nuova gara per l’acquisizione del gruppo Sanac. Questo è inaccettabile, dopo due anni e mezzo il Governo deve chiedere con forza il rispetto degli accordi sottoscritti da parte di una multinazionale come Arcellor Mittal che ha beneficiato di un grande aiuto da parte dello Stato. No, non ci sentiamo assolutamente tranquillizzati dalle parole del ministro Giorgetti".

"Ad oggi – continuano Filctem, Femca e Uiltec – circa il 60% della produzione di materiali refrattari del gruppo Sanac va ad Acciaierie d’Italia ed è chiaro ed evidente che se questa situazione si protrarrà nel tempo, ci saranno notevoli problemi produttivi, di efficienza nei costi e occupazionali, come già dai Commissari, con un forte incremento della Cigs e con una possibile chiusura di siti produttivi. Riteniamo che questi due elementi, nuovo bando di gara e mancanza di ordini, possano mettere a repentaglio la sopravvivenza del gruppo Sanac, dopo i buoni

risultati produttivi e occupazionali raggiunti in questi primi 9 mesi del 2021".

I sindacati non ci stanno. "Il Governo – concludono – deve agire il proprio ruolo e impegnarsi a far rispettare gli impegni presi ad una multinazionale. vale per Sanac come per le altre vertenze in essere nel Paese. servono politiche industriali degne di un

paese come l’italia che è la seconda manifattura d’Europa. Invitiamo tutta la cittadinanza ad essere al nostro fianco per difendere il nostro diritto al lavoro e più in generale per garantire prospettive di futuro per chi vuole continuare a vivere nel nostro territorio. Ministro Giorgetti, servono atti concreti e conseguenti".