REDAZIONE MASSA CARRARA

I monti tra sostenibilità e resilienza. Riflettori sui viaggi esperienziali

Domani la tavola rotonda della Riserva di biosfera che mette in rete 14 Comuni apuani e quello di Luni

I monti tra sostenibilità e resilienza. Riflettori sui viaggi esperienziali

“Sostenibilità e resilienza in Lunigiana“ è il tema dell’assemblea della Riserva di Biosfera dell’Appennino Tosco Emiliano, che si svolge al Teatro della Rosa domani alle 14.30. Temi centrali i nuovi turismi esperienziali come valori di sostenibilità fondanti della Riserva di Biosfera. Saranno tre le tavole rotonde sui progetti Mab oriented: Scuola e salute (dirigenti scolastiche Lucia Baracchini e Amedea Cinquanta, direttore SdS Marco Formato, docenti e studenti); Comunità e identità (Marco Pinelli, Roberto Galassi, Giovanna Zurlo, Italo Pizzati, Simona Solvi, Alessia Bianchi, Barbara Conti); Territorio e ambiente (Matteo Mastrini, Antonio Nicoletti Paolo Sposimo, Matteo Tollini). A dare il via ai lavori i sindaci Jacopo Ferri (Pontremoli), Annalisa Folloni (Filattiera) e il presidente dell’Unione dei Comuni e primo cittadino di Fivizzano Gianluigi Giannetti. Alle 15 il presidente del Parco dell’Appennino Tosco Emiliano Fausto Giovannelli introdurrà il video “La Riserva di Biosfera 2023-24“, una raccolta dei progetti passati e di quelli che presto si materializzeranno.

Verrà poi consegnato alla Farmacia di Comano il premio “I Care“, assegnato a imprese e associazioni che sostengono progetti il cui scopo è prendersi cura di territorio, biodiversità e comunità dell’Appennino Tosco Emiliano. A seguire saranno consegnati gli attestati “Lunigiana Turismo Sostenibile“ a 7 aziende che hanno seguito il percorso formativo. I Comuni in assemblea per la provincia sono Aulla, Bagnone, Casola, Comano, Filattiera, Fivizzano, Fosdinovo, Licciana Nardi, Mulazzo, Podenzana, Pontremoli, Tresana, Villafranca, Zeri oltre a Luni. Sono aumentati i Comuni che hanno capito il valore di questa sfida da vincere condividendo i principi della Mab. Si è constatato, ad esempio, che molti possono lavorare da remoto e abitare in Appennino ha i suoi vantaggi: il rurale e l’urbano possono dialogare. La Riserva vuole combattere i pericoli di abbandono, omologazione culturale e rassegnazione che si manifestano soprattutto nei centri ormai svuotati dell’alto crinale. "Fin dall’inizio le assemblee plenarie, i tavoli tematici e poi l’action plan - dice il presidente del parco dell’Appennino Tosco Emiliano - hanno messo a fuoco il valore del capitale umano per l’Appennino, la centralità di educazione, motivazione e senso di appartenenza, prima ancora delle risorse materiali. Ci siamo concentrati sul valore del paesaggio, della biodiversità, del senso di comunità, dei boschi e delle foreste, dell’agricoltura e dei turismi sostenibili, delle relazioni tra ecologia etica e spiritualità e dell’importanza del prendersi cura". Recentemente 32 scuole hanno candidato progetti di educazione alla sostenibilità riservati alle aree Unesco.

E’ cresciuto l’impegno per educazione e formazione, già avviato dai seminari annuali per gli insegnanti e dai conseguenti progetti didattici, oltre al programma Laboratorio Appennino e ai soggiorni Neve Natura. Per la mitigazione del cambiamento climatico è in campo un progetto innovativo sul grande patrimonio dei boschi e delle foreste che coprono oltre il 50% della superficie della riserva. Per la prima volta su una superficie di 10mila ettari di bosco, previa pianificazione e certificazione di gestione sostenibile, si sono riconosciuti e remunerati i servizi ecosistemici. E’un’azione di ricerca e sviluppo raccordata coi principi riconosciuti in ambito accademico e istituzionale a livello italiano ed europeo.

Natalino Benacci