REDAZIONE MASSA CARRARA

I lavori di una volta per battere la crisi. Mirko, 25 anni: alleva api e produce miele

La sfida di Iacopini: "Come perito non trovavo niente, e così..."

MIRKO CON UN ALVEARE NATURALE RIPRODOTTO NEL SUO APIARIO

Massa, 13 settembre 2015 - Non trova lavoro per colpa della crisi e imbocca la via dell’apicoltura. E’ la storia di Mirko Iacopini, 25 anni, perito elettrotecnico con tanto di esame di Stato, che per dirla alla Paolo Coelho ha seguito la sua leggenda personale. Non trovando occupazione come perito elettrotecnico per via della crisi, si avvicina a uno di quei mestieri, che nei giovani sta scomparendo, scoprendo dentro di sé una forte passione per la natura. «Un giorno – racconta Mirko – tramite mio padre ho conosciuto il professore Pino Scusa, noto a Carrara per aver insegnato in alcuni licei della città, che, inoltre, produce miele. Sentivo che fare il perito non era la mia strada e l’incontro con Pino mi ha fatto capire quello che realmente desideravo fare nella vita. Pino è stato ed è tuttora il mio mentore ed è anche merito suo se mi sono introdotto in questo settore.

La cosa che mi ha affascinato fin da subito dell’allevare api e produrre miele è stata la necessità di conoscere la biodiversità. Mi sono messo a studiare la natura, gli insetti, le piante, i periodi di fioritura, le malattie e naturalmente per approfondire questo studio ho seguito dei corsi e ho cercato di carpire i segreti del mestiere dal mio maestro. E’ da tre anni circa che ho intrapreso questa professione, ma solo da quest’anno mi sono messo in proprio, e finalmente ho anche capito i miei obiettivi nella vita. Senza questi obiettivi che mi hanno fortemente motivato, forse a quest’ora sarei ancora in cerca di un impiego, come purtroppo molti ragazzi della mia età. Quando ho iniziato avevo solo tre sciami, in gergo “famiglie di api”.

Le ho poi divise e, aiutando anche Pino con le sue, ho aumentato velocemente il numero delle famiglie. Appena ho avuto un numero sufficiente, ho iniziato professionalmente a lavorare come imprenditore di me stesso, diventando un produttore apistico. All’inizio i soldi erano pochi, così grazie all’aiuto di mio padre, ho costruito con lui le prime arnie – sono i ricoveri artificiali, dove vive la colonia di api domestiche e dove, come nella struttura naturale dell’alveare, costruisce il favo –. La fortuna ha girato a mio favore, infatti, ho vinto un bando di finanziamenti pubblici, grazie ai quali ho potuto allargare l’attività e progettare una strategia di marketing. Ho quindi acquistato nuove arnie, attrezzature, cera e altro materiale necessario per il lavoro. Il punto base, dove tengo l’attrezzatura e dove lascio le famiglie più piccole che hanno bisogno di più cure, è a Ronchi, perché è più vicino a casa mia. Il polo produttivo, invece, è in Lunigiana, dove si produce castagno e acacia Dop. Quando il miele è pronto per la smielatura lo porto alla Cooperativa Sociale Il Pungiglione che affitta la mieleria agli apicoltori dell’Associazione Toscana Miele, che riunisce i produttori apistici del territorio.

Il Pungiglione aiuta i produttori ad introdurre nel mercato il prodotto delle proprie api. Questo lavoro mi ha coinvolto profondamente a tal punto da investirci tempo, soldi e naturalmente la passione che non può mancare. Alla fine la crisi economica mi ha aiutato a trovare la mia strada, certo è un lavoro faticoso, ma gratificante. Nei miei progetti futuri, inoltre, c’è non solo l’obiettivo di aumentare la produzione di miele, ma anche la vendita dei nuclei, cioè di piccole famiglie, oppure le api regine. Sto anche pensando di creare un sito web e magari vendere on line il miele. Per adesso mi appoggio a Facebook, con il nome di “Iacopini Miele” e, naturalmente alle conoscenze personali e al passaparola». Quando si dice che la crisi diventa un’opportunità che, come è stato per Mirko, ti aiuta a trovare la tua strada.

Laura Sacchetti