
Guida a 2 ruote In bici nella terra dei castelli
Dal contrabbando del sale alle biciclette, le piste appenninche della Lunigiana, dopo secoli di abbandono, cambiano vocazione. Non sono più calpestate dagli zoccoli dei muli, ma dalle ruote delle mountain bike o dalle gravel. Sono mutati i tempi, l’ambiente però è sempre incontaminato. Terra di menhir, di pievi e di castelli, la Lunigiana è incrocio di antiche strade. Non solo quelle percorse dai grandi personaggi come Federico II, Carlo VIII o Gian Galeazzo Sforza, che guidarono eserciti lungo la via Francigena. Da scoprire ci sono anche gli itinerari secondari frequentati da carbonai, furfanti e fuggitivi che appartengono alla piccola e umile storia dei borghi montani di confine. E gli appassionati delle due ruote che vanno in vacanza con le loro bike diventano un esercito sempre più numeroso: plotoni di ciclisti alla ricerca di emozioni che ripercorrono le antiche strade o i tratturi quasi sconosciuti della civiltà contadina tra monti e colline che digradano verso la Magra.
Per tutti gli appassionati di questa declinazione di turismo sempre più complementare a quello tradizionale è stata pubblicata da Toscana Book Editore la guida ‘Lunigiana in bicicletta’, itinerari su due ruote alla scoperta della Lunigiana storica, in vendita con La Nazione. Sono 18 percorsi intorno a Pontremoli, Mulazzo, Filattiera, Villafranca, Bagnone, Aulla e Santo Stefano, corredati di tutte le indicazioni tecniche e ambientali e con la possibilità, inquadrando con lo smartphone il codice Qr di ogni tracciato, di ottenere i dettagli della mappa accedendo liberamente attraverso una traccia Gpx scaricabile e utilizzabile su tutti i dispositivi di navigazione.
Ogni capitolo riporta note informative storico geografiche sulle località toccate dai percorsi, tutti da scoprire. Dalla Foresta del Brattello, che si estende per 332 ettari, all’Alta val di Magra, dove si incrociano le vie Francigena, Lombarda e l’antica via romana Luni-Parma, ai Prati di Logarghena in cui signoreggiano le giunchiglie. Il diario di bordo suggerito tocca anche la valle del Gordana dove si possono ammirare gli straordinari stretti di Giaredo: gole scavate tra ripide pareti di roccia, canyon affascinanti immersi in acque cristalline e cascate ricche di fascino. Poi a Mulazzo un itinerario conduce a Castagnetoli, Gavedo, Castevoli, Parana e Montereggio, un secondo tracciato verso Lusuolo, Campoli, Canossa e Terceretoli. Spostandosi sulla sponda sinistra della Magra alla Pieve di Sorano si imbocca un anello che gira per i piccoli borghi Gigliana, Biglio, Lusignana Caprio e Ponticello. Un altro cammino gira attorno al Monte Biglio e prosegue sino al Monte Bosta scendendo verso la Rocca Sigillina. A Villafranca si parte dalla selva di Filetto verso Mocrone. Irola e Orturano; un secondo percorso conduce a Virgoletta, Merizzo Gabbiana, Castiglione del Terziere.
Altre strade nel Bagnonese dirette al Monte Barca e ad Aulla verso la cava del Monte Porro: 4 itinerari affascinanti che partono dalla sorgente Camilla. Infine il tragitto sulla pista ciclopedonale del canale Lunense che da Santo Stefano attraversa i comuni di Sarzana, Fosdinovo, Castelnuovo Magra e Ortonovo -Luni. La guida contiene anche le indicazioni per gustare la cucina tipica. Sono gli anonimi collaboratori di Sigeric, Asd Goodbike Pontremoli, Società ciclistica Villafranca, Lunigiana X Bike Filattiera, Velo Club Lunigiana di Aulla e Podenzana che hanno reso possibile la guida di Toscana Book Editore. Natalino Benacci