REDAZIONE MASSA CARRARA

Guang Rong, Capitaneria fuori gioco. Rischiano solo proprietario e armatore

Il Tribunale ha nominato un consulente tecnico per la verifica delle cause e la quantificazione dei danni

Il vice sindaco di Massa Andrea Cella davanti alla Guang Rong. Cella assicura che entro i primi di settembre saranno concluse le operazioni propedeutiche alla rimozione che comincerà al termine della stagione balneare

Il vice sindaco di Massa Andrea Cella davanti alla Guang Rong. Cella assicura che entro i primi di settembre saranno concluse le operazioni propedeutiche alla rimozione che comincerà al termine della stagione balneare

Marina di Massa, 23 luglio 2025 – Non sono pochi i dubbi sul naufragio del cargo Guang Rong che a fine gennaio ha demolito il pontile di Marina di Massa. E il compito di trovare le risposte sarà affidato all’ingegnere Paolo De Santi, con studio a Lucca, dal presidente del Tribunale di Massa Giulio Giuntoli che ha fissato per il primo agosto l’udienza in cui dovrà prestare giuramento come consulente tecnico. E’ la prossima tappa del procedimento di accertamento tecnico preventivo promosso dal Comune di Massa, assistito dal legale Massimo Santella, per la verifica delle cause e la quantificazione dei danni derivanti dal naufragio della Guang Rong.

Nell’udienza all’ingegner De Santi verranno sottoposti i quesiti ai quali dovrà rispondere nell’ambito dell’incarico peritale. Intanto il presidente del tribunale ha deciso che restano parti del procedimento la Sea Commander, proprietaria della nave affondata, e l’armatore Stema Shipping: le loro eccezioni sono state integralmente respinte dal giudice. Decisione opposta per la Capitaneria di Porto e il club assicurativo P&I che sono stati invece esclusi dal procedimento: nei loro confronti non è stata ritenuta ammissibile un’azione diretta. Resta da capire se la decisione sarà accolta in modo favorevole dal Comune.

L’amministrazione, attraverso i legali, sembra non accontentarsi di un ingegnere e la richiesta al giudice dovrebbe essere quella di affiancare al perito scelto un esperto di nautica. La ricerca delle risposte sulle cause del naufragio infatti sembra possibile trovarle attraverso una conoscenza approfondita delle regole nautiche. E’ necessario infatti ricostruire la dinamica dell’accaduto, a partire dal momento in cui il cargo ha lasciato la banchina Taliercio e si è fermato in rada, alle molte ore di “pellegrinaggio“ davanti alla costa apuana in balia del mare in tempesta fino al momento in cui si è schiantato contro il molo di Marina di Massa.

Una lunga giornata che ha visto muovere i soccorsi solo al momento dello schianto. Molti i dubbi anche sulla regolarità della nave, un’imbarcazione da 5mila tonnellate con un’ancora e un motore fuori uso, con un carico di marmo di oltre 9mila tonnellate, una gru cingolata con due pale da 40, a cui si era aggiunto il peso del carburante e delle 12 persone dell’equipaggio. Dall’individuazione delle responsabilità alla quantificazione del danno dovranno trovare risposte nella perizia.

Risposte invece a cittadini, turisti e operatori sul futuro del relitto torna a darle invece il vice sindaco Andrea Cella con un video sul Facebook. E dal pontile, con il cargo piegato e carico di marmo come fondale, Cella assicura che entro i primi di settembre saranno concluse le operazioni propedeutiche alla rimozione che comincerà al termine della stagione balneare. Un paio di mesi dunque, secondo le previsioni, per liberare il lungomare di Marina di Massa dell’indesiderato ospite e cominciare a lavorare sul futuro del pontile che non c’è più. “Restituiremo una parte del suo aspetto originario alla nostra linea di costa” assicura il vice sindaco Andrea Cella. Incerte ancora le operazioni di ripristino del pontile demolito.