
Da sinistra: Don Alessandro Biancalani, Don Samuele Agnesini, il vescovo, monsignor Mario Vaccari e Don Emanuele Borserini alla presentazione delle iniziative per il Giubileo al Museo Diocesano ( oto Nizza
Il Giubileo è alle porte. Sarà un anno di grazia dedicato ai Pellegrini di speranza. L’apertura della Porta Santa del 24 dicembre nella Basilica Vaticana ad opera del Papa, in una capitale blindatissima che ospiterà milioni di visitatori, darà il la alle diocesi di tutto il mondo, ciascuna “battezzerà“ le proprie celebrazioni giubilari.
Nella diocesi di Massa Carrara-Pontremoli si apriranno domenica 29 dicembre nella Cattedrale di Massa e domenica 5 gennaio nella Concattedrale di Pontremoli, entrambe le date saranno presiedute dal vescovo, monsignor Mario Vaccari. Ieri nel suo intervento di presentazione degli eventi in programma per il Giubileo svoltosi al Museo Diocesano, il vescovo ha spiegato le radici storico-bibliche del Giubileo: "Un tempo di grazia e di liberazione di cui ne ritroviamo un riferimento preciso nella Bibbia in quanto doveva essere convocato ogni 50 anni, poiché era l’anno “in più”, da vivere ogni sette settimane di anni. Secondo le scritture era vissuto come l’occasione nella quale ristabilire il corretto rapporto nei confronti di Dio, autore della vita e del mondo, tra le persone e con la creazione, e comportava la remissione dei debiti, la restituzione dei terreni alienati e il riposo della terra. Anche oggi – ha evidenziato – l’evento del Giubileo mantiene il suo valore sociale nel contesto contemporaneo fatto di disuguaglianze di una economia capitalistica, frutto di un individualismo e di un egoismo, tra cui la cancellazione del debito dei Paesi poveri che rende intere popolazioni subalterne".
Don Samuele Agnesini, delegato diocesano per il Giubileo e parroco della Cattedrale, ha introdotto il tema teologico del Giubileo che è quello della speranza, per cui è stato scelto il simbolo della croce per sottolineare questa dimensione che troverà spazio nella dimensione rituale delle celebrazioni del 29 dicembre a Massa e del 5 gennaio a Pontremoli. In particolare l’appuntamento di Massa inizierà alle 16 dalla chiesa di san Sebastiano per arrivare in processione in Cattedrale dove sarà deposto il crocifisso attribuito a Felice Palma e sarà celebrata la Messa: evento che sarà preceduto da una veglia di preghiera in Cattedrale nella sera di sabato 28 dicembre. Mentre a Pontremoli la processione partirà dalla chiesa di San Niccolò per giungere alla Concattedrale.
Una novità di questo Giubileo sarà l’istituzione dei Missionari di speranza e misericordia, laici incaricati direttamente dal vescovo che si dedicheranno ad aiutare la Chiesa a tenere lo sguardo fisso sul bene e individuare i semi di speranza presenti nella storia, operando in quelle situazioni difficili dove c’è bisogno di riconciliazione. Un altro aspetto importante del Giubileo riguarda i pellegrinaggi che saranno organizzati nell’anno giubilare, principalmente a Roma sulle tombe degli Apostoli: il 9-10 maggio e l’11 ottobre.
Per quanto riguarda l’ambito culturale la parola è passata a Don Emanuele Borserini, direttore del Museo diocesano, il quale ha illustrato invece la mostra in programma, intitolata ’Sentieri di speranza. Viaggi di fede e di umanità’ che verrà inaugurata domani alle 17 dal vescovo emerito monsignor Eugenio Binini, promotore della nascita del museo nel 2003. "Il percorso attraverso le sale guiderà i visitatori a scoprire i tesori dell’arte sacra legati all’esperienza del pellegrinaggio in tutte le sue forme. Una sezione della mostra è infine dedicata al racconto dei viaggi che oggi molti migranti intraprendono per trovare migliori condizioni di vita per approdare nelle nostre terre, in collaborazione con Migrantes e l’associazione Casa Betania", ha spiegato Binini. Inoltre, la commissione istituita dal vescovo in vista del Giubileo ha deciso di commissionarie alla Scuola Beato Angelico di Milano la realizzazione di una ferula-reliquiario in occasione del Giubileo. Si tratta di un bastone pastorale con una croce a sostituire il tipico ricciolo, a richiamare i simboli di queste celebrazioni, e la presenza di intarsi di marmo bianco.