Da palazzo civico scatta un’ingiunzione per la demolizione di dodici nuove costruzioni al campo nomadi. Si tratta di un complesso di manufatti fuori terra ex novo, di varie forme, dimensioni e materiali promiscui, per di più costruite su terreni di proprietà del demanio pubblico dello Stato e senza alcun permesso. Le diffide sono scattate dopo i recenti sopralluoghi dei carabinieri e della polizia municipale, che hanno portato alla luce questa nuova estensione residenziale del campo nomadi.
Il tutto in assenza di permessi e senza alcun rispetto delle regole dell’antisismica. Per tutti questi motivi l’ingiunzione impone ai 12 proprietari di demolire e ripristinare lo stato dell’arte entro novanta giorni, e a spese di chi ha costruito abusivamente. Lavori a spese degli abusivi che per la demolizione dovranno necessariamente avvalersi della direzione lavori di un tecnico progettista. In caso contrario, avverte l’ordinanza dirigenziale dell’Urbanistica "all’esecuzione delle opere di demolizione a cura del Comune ed a spese dei responsabili dell’abuso".
Un problema che si trascina da anni quello dell’occupazione abusiva dell’area compresa tra l’autostrada, il depuratore di Gaia e la via Provinciale, nota a tutti come zona del Lavello o campo nomadi. La questione è sempre attuale e anche di recente le forze politiche di opposizione avevano chiesto all’amministrazione comunale di risolvere definitivamente il problema, soprattutto dopo l’imponente intervento di Retiambiente che ha portato alla rimozione di circa duecento tonnellate di rifiuti, la punta di un iceberg visto che i rifiuti al Lavello si estendono per centinaia di metri senza contare quelli nell’acqua che costeggia il canneto.
Tornando agli abusi edilizi l’ordinanza parla chiaro: "accertata pertanto la realizzazione di opere di nuova costruzione su suolo appartenente al demanio dello Stato, in assenza di permesso di costruire in area Sir - si legge nel documento -, e all’interno della fascia di rispetto ferroviaria e in parte su area inserita all’interno della fascia di inedificabilità assoluta dai corsi d’acqua inseriti nel reticolo idrografico, in assenza del previo deposito sismico nonché in difformità dall’articolo 15 del Poc". Una serie di nuove edificazioni che susciteranno polemiche e interventi politici per lungo tempo.
Alessandra Poggi