ANDREA LUPARIA
Cronaca

Geco Beach, c’è amarezza "Serve più sorveglianza"

Per Diego Vannucci, uno dei quattro soci "era venerdì, l’hanno fatto apposta"

Geco Beach, c’è amarezza "Serve più sorveglianza"

di Andrea Luparia

C’è uno spazio vuoto, all’ingresso del “Geco Beach“, la spiaggia libera attrezzata a Ronchi dove i “soliti ignoti“ la notte tra giovedì e venerdì hanno squarciato con un taglierino o un coltello oltre 60 lettini. Era il tratto di litorale occupato fino al giorno prima dai lettini squarciati, che adesso sono accatastati da un lato, vicino all’entrata. "Abbiamo rimediato con le sdraio, ma i bagnanti preferiscono i lettini – spiega Diego Vannucci, di Carrara, uno dei quattro soci della Sea Management, la srls che ha rilevato questo tratto di litorale –. Non sappiamo come è potuto accadere. Siamo qui solo da due mesi e non abbiamo avuto alcuna discussione. I nostri vicini sono due lingue di spiaggia libera. E con gli altri stabilimenti balneari abbiamo sempre parlato e non sono emersi problemi". Alla domanda del cronista se ha qualche sospetto, Vannucci muove una mano come volesse scacciare una mosca: "No, non mi permetterei. Io sono di Carrara e qui non conosco nessuno. Posso solo dire che hanno colpito all’inizio del fine settimana. L’hanno fatto apposta. Chi prepara la spiaggia è arrivato poco prima delle 8 . All’inizio pensava che avessero tagliato solo i lettini più vicini al mare, poi ha visto che erano stati tagliati anche altri. Tanti altri. Adesso stiamo aspettando che lunedì vengano a prenderli per aggiustarli. Devono rifare il telaio". Facendo qualche conto abbastanza sommario, appare chiaro che il “Geco Beach“ può ospitare circa 180 ombrelloni. Quelli che adesso sono piantati sulla sabbia sono 130. I 50 ombrelloni rimanenti ci sono, ma non ci sono lettini e sdraio da mettere sotto. E così restano in magazzino. L’area bar (pulita e bianchissima) è aperta e all’interno ci lavorano duetre giovani. Anche se cercano di non esporsi, appare chiaro che sono stupiti, per non dire preoccupati, per quanto è accaduto. Per loro “Geco Beach“ significa lavoro, avere un reddito. Cosa non da poco, di questi tempi e in questa provincia. Adesso comunque qualcosa cambierà. Per forza. "La sorveglianza c’è , compresa quella notturna – conclude Vannucci – ma è chiaro che non basta qualcuno che passa ogni tanto di notte e prosegue. Basta aspettare che vada via per colpire. Dobbiamo potenziare la sorveglianza, se vogliamo tutelarci".