
Aria di crisi alla Fondazione Galli Bonaventuri che gestisce un casa di riposo pensionato e una Rsa a Pontremoli. L’istituzione privata sarebbe in crisi di liquidità e sono a rischio 25 posti di lavoro. A lanciare l’allarme è il segretario Funzione pubblica della Cgil Alessio Menconi al termine di un incontro sindacale svoltosi ieri mattina a Pontremoli con il direttore Pietro Mascagna, assistito dall’avvocato Michele Caro e dal consulente del lavoro Fabio Rocchi. Con il segretario Menconi c’erano anche le rappresentanti aziendali Cristina Malaspina e Catia Frassinelli.
"La Fondazione è in crisi di liquidità – afferma in una nota la Cgil – e per evitare la chiusura della Rsa e della Casa di accoglienza Sant’Anna la Fondazione chiede a tutte le dipendenti di rinunciare a 250 euro netti di retribuzione ogni mese per due anni. L’ obiettivo è di risparmiare 250mila euro nel biennio, con spese a carico delle lavoratrici". Una prospettiva che viene respinta dal sindacato.
"I deficit organizzativi delle due strutture – prosegue la Cgil – erano stati affrontati più volte durante i tavoli sindacali e sempre avevamo richiesto al direttore di appoggiarsi ad un tecnico in grado di fare una analisi dettagliata della situazione, per progettare poi il futuro della Fondazione che opera da moltissimi anni e che è diventata un istituzione familiare per i cittadini di Pontremoli. Non siamo stati ascoltati e oggi ci viene mostrata una situazione drammatica, chiedendoci di fare da portavoce con le lavoratrici di un diktat secco: o date soldi alla Fondazione o chiudiamo il 30 gennaio". Venerdì il sindacato ha convocato un’assemblea urgente per chiedere alle dipendenti cosa pensano di fare rispetto alla proposta della Fondazione, ma già ieri il telefono del sindacato è stato preso d’assalto dalle lavoratrici per capire quale sarà il loro futuro. "Vogliamo sperare che il verdetto annunciato non abbia la condivisione del vescovo ( presidente della Fondazione per statuto), per questo abbiamo richiesto un incontro urgente con tutto il consiglio di amministrazione – conclude la Cgil –. Siamo disponibili come sempre a dare un contributo per affrontare e risolvere al meglio la vicenda".
La pandemia ha creato gravi danni economici all’attività della Fondazione Galli Bonaventuri, sorta nel 1853, che ha causato la perdita di un terzo del fatturato. In particolare dal mese di marzo è stata persa liquidità per 400mila euro per non far mancare assistenza agli ospiti e nemmeno mettere in cassa integrazione il personale. All’interno del consiglio di amministrazione si fa presente che i pagamenti del personale, pur con la caduta delle entrate, sino ad oggi sono sempre stati regolari cosi come gli accantonamenti previdenziali. La liquidità è però a termine e potrebbe avere una durata di tre mesi. Già in precedenza era stato varato un piano per ampliare la zona Rsa eliminando le attività di pensionato nel Sant’Anna, che erano separate e meno richieste. E’ stato quindi attivato un mutuo di circa un milione di euro per la ristrutturazione che dovrebbe iniziare al più presto. Gli 11 ospiti del Sant’Anna saranno trasferiti nella vecchia sede del Galli Bonaventuri in Piazza Dodi, mentre la Rsa (20 posti letto, attualmente 18 ospiti) continuerebbe l’attività. Con l’ampliamento della Rsa con 40 posti letto complessivi sarebbe ricreato un fatturato adeguato. Ma se non verrà trovato un accordo sindacale potrebbe esserci una sospensione temporanea dell’attività. Tra l’altro la Fondazione per far fronte a queste problematiche ha messo in vendita anche la sede storica del Galli Bonaventuri nel centro storico della città.
Natalino Benacci