
E’ ufficiale: mercoledì 3, dalla mattina e con turno regolare, riaprirà la struttura Don Gnocchi di Fivizzano che prevede posti di hospice, di stati vegetativi, suap , riabilitazione e cure intermedie. Si chiude così la vicenda del polo riabilitativo. Una vicenda di proteste e rinvii iniziata il 30 giugno con la chiusura per interventi di sanificazione e per lavori di manutenzione, dopo il periodo della conversione in reparto Covid-19. Una perdita importante per tutto il territorio lunigianese. Numerose in questi mesi le proteste dei cittadini e i presidi della Cisl-Fp che da tempo chiedevano la riapertura della struttura e, soprattutto, una migliore gestione nel rispetto dei lavoratori e dei pazienti.
"Il lavoro paga sempre - commenta soddisfatto il sindaco di Fivizzano Giancarlo Giannetti -. Dopo mesi di trattative, incontri e riunioni a vario livello, la Fondazione Don Gnocchi riparte, con una rivisitazione di codici d’accesso puntualizzati sulle reali richieste del territorio. Finalmente, in Lunigiana, avremo posti hospice dedicati al fine vita: l’assenza di un servizio che da sempre penalizzava una certa realtà sociale nelle nostre zone".
Non solo. "Con la ripartenza della Don Gnocchi - aggiunge il sindaco - cogliamo anche l’occasione di rafforzare il nostro ospedale: nella concertazione fra Asl e Don Gnocchi, infatti, abbiamo trovato l’accordo per garantire una copertura medica sulle 24 ore in entrambe le strutture a garanzia di tutti i pazienti ricoverati a Fivizzano. Una decisione comune che ha l’obiettivo di integrare le due strutture in modo da farle crescere in simbiosi, con percorsi certi sia per le emergenze, sia per le consulenze specialistiche. Il nostro impegno comunque non si ferma qui - aggiunge il primo cittadino -, guardiamo avanti con l’idea di uno sviluppo futuro per il totale utilizzo dei posti letto della struttura Don Gnocchi, con ulteriori specializzazioni da inserire nel momento in cui la Fondazione avrà nuovamente la possibilità di reperire ulteriore personale medico, oggi autentico problema della sanità a livello nazionale. Il nostro ospedale - conclude Giannetti - è vitale per la Lunigiana tutta: il problema della sanità, nella visione della nostra amministrazione, è centrale; lo abbiamo ribadito con forza, soprattutto con i fatti, come prova la realtà attuale".
Soddisfazione anche da parte di Cisl-Fp. "È stata una dura lotta, ci siamo battuti a tutti i livelli istituzionali sia locali che regionali - dichiara Enzo Mastorci segretario generale della Cisl-Fp Toscana Nord Ovest -, per vedere nuovamente aperta e ben funzionante la struttura Don Gnocchi. Finalmente il 3 novembre sarà riaperta e noi il 4 novembre toglieremo le bandiere con grande soddisfazione". Adesso, però, la Cisl-Fp chiede pubblicamente che la Don Gnocchi non sia più vittima di tagli e depotenziamenti, ma che il polo riabilitativo sia finalmente potenziato. "Sarà tuttavia necessario reperire personale specializzato - sottolinea Mastorci -. Ci auguriamo che la Don Gnocchi diventi un centro di eccellenza della riabilitazione e che venga riaperto il secondo piano della struttura proprio per ospitare e assistere i pazienti che necessitano di queste terapie. Voglio ricordare – conclude il segretario - che adesso i posti letto dedicati alla riabilitazione saranno quattro su trenta. Sedici diventeranno posti letto di tipo cure intermedie, di cui dieci sottratti all’ospedale e sei alle case di riposo. Inoltre gli unici posti letto che saranno aggiunti, saranno quelli dell’hospice"".
Angela M. Fruzzetti
Roberto Ologeri