REDAZIONE MASSA CARRARA

Festa delle culture per dire sì alla fratellanza

Alla Perticata si è celebrata la fine del ramadan: centinaia di musulmani hanno pregato in un grande evento all’insegna dell’amicizia

CARRARA

Una festa dall’alto valore spirituale, ma anche un momento per stare assieme e fare comunità. Ieri mattina all’interno del campo da calcio della Perticata, in via Donati, si sono radunate diverse centinaia di musulmani carraresi per la preghiera collettiva del Eid ul-Fitr, l’ultimo giorno di Ramadan, il mese sacro di digiuno e purificazione. Si tratta di uno giorni più sacri dell’anno per i credenti e per celebrarlo ieri in tanti hanno deciso di rispondere all’appello della comunità carrarese e radunarsi nel grande spazio che si trova giusto sopra la stadio e poi seguire la preghiera collettiva. Si è trattato di una cerimonia composta e suggestiva che si è poi conclusa con un momento di grande convivialità con cibo e bevande per tutti. "La nostra è una comunità unita che racchiude al suo interno diverse anime e diverse culture con credenti che vengono da numerosi paesi: Siria, Senegal, Algeria, Tunisia, Marocco, Bangladesh e tanti altri ancora. Negli ultimi due anni a causa della pandemia le difficoltà sono state molte – racconta il responsabile della comunità musulmana cittadina, Kamal Koudsi -. Nel 2020 questa cerimonia è saltata, mentre l’anno scorso eravamo riusciti a organizzarla e, pur con tutte le limitazioni del caso, parteciparono numerose persone. Quella di oggi (ieri, ndr) è stata però la festa della ripartenza e le presenze sono ancora aumentate. Questa d’altronde, per noi è una festa molto importante, come può essere il Natale per i cristiani, ma è anche un’occasione per riunire assieme tutta la nostra comunità e mandare un messaggio di pace, fratellanza e scambio religioso, tanto più in un momento tanto particolare come questo con i venti di guerra che arrivano dall’Ucraina".

Sul prato di erba sintetica ieri c’erano uomini e donne di tutte le età e di tutte le provenienze, c’era chi era vestito semplicemente con jeans e camicia e chi, invece, aveva addosso gli abiti tradizionali, c’erano anziani seduti in meditazione e bambine e bambini che, non appena è finita la cerimonia ufficiale, hanno cominciato a correre dappertutto riempiendo l’aria con le loro risate cristalline. A tutti loro ha rivolto un saluto accorato a nome della città intera il sindaco Francesco De Pasquale che ha assistito seduto su una sedia all’intera cerimonia e poi ha voluto lasciare un messaggio a tutti i presenti prima che cominciasse il frugale banchetto. "Voglio portare un saluto a tutta la comunità musulmana in questo giorno di festa e di riflessione – ha detto il primo cittadino -. In un momento come questo dove nell’Est Europa, e anche in tante altre parti del mondo, risuona il rumore delle bombe e delle armi è importante che tutti noi si porti avanti un messaggio di pace e di fratellanza anche perché, ognuno con le sue tradizioni e le sue credenze, restiamo sempre tutti figli del Dio di Abramo".

c.lau