
La casa bombardata di via Menconi ad Avenza, da sempre una spina nel fianco del quartiere I residenti hanno chiesto a più riprese un intervento mirato
Buone notizie per Avenza, l’amministrazione comunale con due distinti atti sta per mettere mano al centro culturale Amendola e al muro della casa bombardata di via Menconi. Due strutture molto care agli avenzini, in particolare alla Pro loco sulla via Francigena, da anni impegnata in vere e proprie battaglie per far sì che il centro culturale di via Marina venga restituito ad associazioni e cittadinanza. L’Amendola è formata da due edifici strutturalmente indipendenti. Quello più piccolo ospita la biblioteca comunale, mentre l’altro un auditorium inutilizzato da anni a causa dei problemi strutturali che riguardano la copertura. Per quanto riguarda il complesso dell’Amendola, che è anche sede della biblioteca civica, nella determina a firma dei Lavori pubblici si spiega che "gli attuali carichi di lavoro del settore non permettono di procedere alla redazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali", ma neanche "del progetto di fattibilità tecnico economica". Per questo motivo l’amministrazione ha incaricato un professionista per realizzare un documento di fattibilità alternativo: il Docfap che altro non è che il documento di fattibilità delle alternative progettuali. La relazione è stata affidata all’architetto carrarese Luca Martini per un importo complessivo di 48mila e 918 euro. Una volta ottenuta la relazione l’amministrazione comunale valuterà la soluzione più idonea, dopo di che si passerà alla stesura del progetto di fattibilità tecnico economica.
L’altro edificio per cui gli avenzini chiedono dignità è la cosiddetta casa bombardata, ossia i resti murari di un edificio di via Gino Menconi parzialmente crollato nei bombardamenti aerei che colpirono Avenza il 12 e il 22 maggio 1944, in cui persero la vita 52 persone e altre 56 rimasero ferite. Ad occuparsi di restaurare la facciata sarà la ditta individuale ‘Della Pina Renato’ di via Massa Avenza, che si è aggiudicata i lavori per un costo complessivo di 47mila e 342 euro. Nello specifico i lavori prevedono la demolizione di intonaci e murature, scavi lungo la base della sezione muraria e rimozioni delle travi in legno oramai deteriorate dal tempo e loro sostituzione. Interventi di consolidamento della muratura e delle fondazioni esistenti, stuccatura e finitura dell’intonaco. "Lo scopo dei lavori è di garantire che la struttura sia stabile e venga eliminato ogni rischio di crollo – si spiega nella determina di affidamento dei lavori –, e che contemporaneamente venga riaperto il varco di passaggio da via Gino Menconi a via Luni, attualmente chiuso per la presenza delle reti di cantiere lungo il marciapiede prospiciente la struttura proprio per sicurezza".
Alessandra Poggi