Emergenza abitativa, nuove regole

I Servizi sociali stanno predisponendo un documento che darà priorità alle donne maltrattate

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di Claudio Laudanna

Quattordici alloggi disponibili, dodici domande presentate, nove già evase e altre tre in corso di valutazione. Sono questi i numeri del 2021 per quanto riguarda l’emergenza abitativa in città che sono stati presentati ieri nella commissione Sociale presieduta da Tiziana Guerra dalla dirigente Barbara Tedeschi e dall’assessore Anna Lucia Galleni. Cifre che raccontano di una risposta puntuale da parte di palazzo civico a una realtà complessa che ha ancora bisogno di essere normata. "In queste settimane – ha spiegato Galleni – si sta concludendo la stesura del regolamento sull’emergenza abitativa, intanto stiamo lavorando in base a quanto stabilito da una delibera di giunta che è andata a formare una commissione ad hoc e ha fissato dei requisiti per la compilazione di una graduatoria. Prima del nostro arrivo, d’altronde, si procedeva alle assegnazioni solo sulla base della valutazione dei servizi, ma senza seguire nessuna griglia predefinita. Queste modifiche ci hanno già permesso di fissare dei paletti e devo dire che, anche in un momento complesso come questo il settore ha retto bene. Nel regolamento che andremo a stilare, tra l’altro, sarà data priorità anche alle donne vittime di maltrattamenti". "Per legge – ha chiarito Tedeschi – è destinato all’emergenza abitativa il 40 per cento degli alloggi che ci vengono consegnati da Erp. Tradotto in cifre questo significa che nel 2021 avevamo a disposizione 14 appartamenti sui 35 che avevamo ricevuto. A fronte di questa disponibilità il Comune ha registrato 12 domande, di cui 10 nuove e due che venivano dal 2020. In questo quadro abbiamo già proceduto all’assegnazione di 9 alloggi, un altro è in fase di ultimazione, mentre le ultime due domande sono ancora in fase di verifica. Per quanto riguarda invece il 2022, invece, per ora sono arrivate tre domande, ma ancora non sono state processate anche perché non jjjlità di alloggi". Un giudizio positivo sul lavoro del settore sociale ieri è stato espresso anche dall’opposizione, anche se non sono mancate le richieste di approfondimento. "Quello che mi chiedo – dice Andrea Vannucci, consigliere di Insieme per Carrara – è se questa cifre rappresentino fino in fondo la realtà dell’emergenza abitativa in città. In altre parole mi domando se ci siano delle sacche che questo servizio non riesce a intercettare". "Diciamo anzitutto – ha replicato l’assessore – che quella dell’inserimento nella graduatoria dell’emergenza abitativa è solo una delle diverse misure che vengono adottate dai nostri servizi sociale e che comprendono, tra le altre, aiuti economici per il pagamento degli affitti oppure un’iniziativa come quella dell’housing first che ci ha permesso di sanare situazioni di estrema marginalità. E’ bene poi ricordare che ci sono dei limiti alla nostra azione anzitutto che vanno, da un lato, dal fatto che non si possa in nessun caso dare contributi chi non è residente in città, dall’altro che non si può aiutare chi non vuole. Questo può accadere per le più svariate motivazioni, c’è chi ha delle proprie motivazioni soggettive per non farsi seguire dai servizi sociali, ma è anche accaduto di casi in cui persone che vivevano in stato di grande indigenza avevano in realtà conti correnti stupefacenti. Esiste poi un’altra importante sovrapposizione tra chi è seguito dal Comune e chi dai servizi sociali dell’Asl e in questi casi sarebbe auspicabile la creazione di un protocollo d’azione per chiarire come si debba intervenire".