Cermec, vittoria in Cassazione. Quel licenziamento era legittimo. E potrà recuperare anche i soldi

La Corte dà ragione all’azienda nei confronti del ragioniere Vittorio Mazzanti

Cermec, vittoria in Cassazione. Quel licenziamento era legittimo. E potrà recuperare anche i soldi

Cermec, vittoria in Cassazione. Quel licenziamento era legittimo. E potrà recuperare anche i soldi

Un altro no per il ragioniere Vittorio Mazzanti. La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità del licenziamento del 2016 intimato da Cermec Spa difesa dal legale Riccardo Diamanti (nella foto), per le vicende legate ai rapporti con la società Delca dell’imprenditore lucchese Domenico Del Carlo. Già la Corte di appello di Genova aveva confermato la sentenza di primo grado con cui era stata respinta la domanda di Mazzanti (assistito dall’avvocato Giuseppe Rizieri Brondi) il quale aveva chiesto di accertare nullità, inefficacia del licenziamento per giusta causa. Il licenziamento traeva origine da una serie di contestazioni. All’epoca il ragioniere aveva responsabilità nell’area contabilità e bilancio della società e in seguito era stato adibito a mansioni di responsabile staff, controllo gestione e trasparenza. Secondo la Suprema Corte, Mazzanti avrebbe "accettato l’emissione di fatture per prestazioni inesistenti da parte della società Delca, per un importo di circa 30 milioni, operando anche in autonomia. Di aver concorso alla cessione in favore di istituti di credito pari a 11 milioni di euro, fondati su prestazioni mai rese dalla società Delca, partecipando direttamente a incontri istituzionali con le banche". Di tutto questo, sempre secondo l’ordinanza, avrebbe "tenuto all’oscuro la direzione - della Cermec - e il proprio grado di conoscenza e partecipazione agli eventi". Infine avrebbe "cercato di mascherare la reale gravità dei fatti nella prima parte della deposizione, di essere incorso nella recidiva per una sanzione disciplinare subita nel dicembre 2014". Il licenziamento del ragioniere in un primo momento era stato annullato dal giudice del lavoro di Massa, Augusto Lama, per una ragione legata alla tempestività della comunicazione di licenziamento, tuttavia non è mai stata disposta la reintegra. Poi il giudice del lavoro, Erminia Agostini del Tribunale di Massa, aveva accertato la legittimità del licenziamento a fronte delle condotte tenute dal ragionier Mazzanti. La Cermec aveva subito perdite che l’avevano costretta di ricorrere alla procedura di concordato preventivo. La società ora potrà recuperare nei confronti dell’ex dipendente sia le somme che gli erano state corrisposte dopo l’ordinanza emessa nella prima fase sommaria del giudizio, sia tutte le spese legali sostenute per attività di assistenza nel processo. Alla fine di tutto, ricorso respinto e la condanna a pagare le spese di lite di 5mila 500 euro per compensi professionali.